Non è certo mia, ma funziona un po' come le sigarette: non fumo, ma respiro il fumo degli altri. In cambio, non credo che mi abbia mai fatto male nè contagiato.
Beh comunque stasera, nei fondali della Libreria dello Sport di Milano, via Carducci, il giornalista Gianni De Felice presentava il libro di Franz Krauspenhaar, quello con la copertina con l'alieno spettinato, che uno prima pensa alla fantascienza, poi guarda meglio e vede che è una zolla erbosa (mica qualunque, sicuramente di San Siro). Edito da PerdisaPop
In un'atmosfera semplice e cordiale, De Felice ha preso spunto da questo libro comodamente tascabile (un punto a favore, per me che leggo sui mezzi pubblici) per parlare di sport e di società. Dunque, non è un romanzo, bensi sono i ricordi calcistici di Franz, ed ogni capitolo fa a sè (secondo punto a favore per i lettori in bus).
Essendo ricordi, non sono sempre attanagliati al calcio e questo è uno dei motivi per cui sono convinta che lo leggerò con piacere e senza sforzo, nonostante l'argomento principe.
De Felice evoca la ritualità domenicale della partita, come c'era la Messa così c'era la partita, e Franz scrive del rumore del pallone nella rete, e le grida dei giocatori. Di mio, ho ripensato a mio padre che ascoltava alla radio "Tutto il calcio minuto per minuto", schedina alla mano, matita con gommino per cancellare gli 1,2, X sbagliati, anneriva coscienziosamente il quadratino colpevole (anzi, i numerosi quadratini colpevoli, perchè non ho ricordi di vittorie al Totocalcio. Ho ripensato anche alle domeniche al Parco Sempione, io con i pattini a rotelle, e le famiglie a spasso, i "lui" tutti con la radiolina vicina all'orecchio.
Franz scrive della passione che cala, e De Felice si chiede e ci chiede perchè le cose siano così cambiate da un tempo, come non ci siano più gli uomini bandiera delle squadre, come potevano essere Rivera, Riva, Mazzola, ma anche negli altri sport non emergono, forseValentino Rossi. Oggi, anche i nostri miti sono a tempo.
Non ho ancora letto il libro, ma per quello che ho ascoltato oggi e conosco della scrittura di Franz, dagli episodi legati al calcio spazierà ai suoi ricordi di ragazzo e racconterà le cose come le viveva, o le sognava, confrontando il passato e presente, cosa che se uno ci pensa dice "ma anch'io lo faccio": certo, ma non con la sua intensità narrativa.
Il calcio? Cosa è? L' elemento chimico?
Capisco,Mimmo, che cerchi di dimenticare…
Gianni …che ricordi si ricordi di me e delle estati a Lignano, ora glielo chiedo su fb!!!!!
non ci sono più?!
grande gigi! c'è ancora, eccome!
ricordo ancora situazioni, colori, perfino odori.
buona pasqua