Archivio mensile:febbraio 2011

Lo stereotipo della famiglia.

Come di consueto prima di uscire di casa mi sono messa al pc per  guardare la posta e la mia pagina  di Facebook, alla quale non posso accedere dall'ufficio.
Un amico perplesso aveva postato l'inno dei Cristiani Riformisti, ed ho provato ad ascoltarlo, ma da bastian contrario quale io sono, mi sono fermata subito all'immagine di famiglia "sono contro la famiglia di serie B " non sono neanche stata a verificare cosa intendano. Un pensiero, un lampo: possibile che la famiglia sia sempre due bei genitori e due bei bambini sorridenti?

Non potevo dilungarmi troppo nelle ricerche, dovendo andare in ufficio, però io non l'ho trovata, in google,  l'immagine di una famiglia  un po' in disarmo, la mamma con i capelli neri e spettinati, i bambini un po' sparuti ed il padre che sorride senza un dente. Ci sono immagini lacere di famiglie rom, o africane, la famiglia italiana è sempre rosea e sorridente. 
Comprendo che se si deve vendere, propagandare, si propone un'immagine allettante, il sogno, cioè.
Ma non crea anche scontentezza, falsi bisogni, un tenore di vita al di sopra dei propri mezzi, e forse anche intolleranza nella vita familiare? perchè le cose non sono tutte belle e armoniose, e quindi non sono giuste, così non va bene.

Aggiungi un posto a tavola

Martedì era il mio penultimo giorno di clausura, a causa dell'influenza e del perdurante problema alle orecchie:  il raffreddore e la tosse erano domati, la febbre pure,  tranne un recidivo 37 verso sera, che avevo risolto decidendo di buttare via il termometro, metaforicamente. 
Mi sentivo in forze, se non fosse stato per quella fastidiosa sensazione di orecchie ovattate, accompagnata da qualche fitta saltuaria; in ogni caso, non ero sorda del tutto, solo alcuni suoni li sentivo meno, tipo quello del telefono cellulare.
Aspettavo per pranzo la Princess, che doveva poi andare all'università, ed avevo apparecchiato la tavola, non doveva mancare molto, l'avevo sentita poco prima al telefono.
Aveva posteggiato la macchina su un passo carraio ed aspettava la nonna, mentre  l'arzilla novantasettenne accompagnata dal suo bastone era entrata  in un negozio  per acquistare una gonna nera nuova.
Guardo il cellulare, se non ci fosse qualche avviso di ritardo,  e vedo tre chiamate perse della Princess, ed un messaggi. " Rispondi mamy  c…o! "  Ecco, l'orecchia ovattata, è  insolita questa sua frenesia, normalmente sono io che scrivo così a lei.
La chiamo, aveva avuto un piccolo incidente con la macchina, non era colpa sua e la macchina non aveva subito danni, ma non trovava il modulo per la constatazione amichevole.
Le spiego dov'è, e mi raccomando di controllarlo bene, che nel disegno fosse  chiaro che la colpa non era sua, fossero chiari e veritieri i dati scritti dal tizio, ricordandole che l'ultima volta che avevamo avuto un problema era colpa dell'altro, l'assicurazione non lo aveva pagato ed aveva fatto causa a noi ( e ci aveva difeso in giudizio  la sua assicurazione, tanto per dire delle curiose normative italiane, con tanto di ministero per la semplificazione).
Un'altra telefonata: " ma dove trovo il numero di polizza?"
Un'altra telefonata: " Mamy, la macchina non ha niente, non ci capiamo niente di questo modulo, lui non vorrebbe fare l'assicurazione, perchè suo padre si arrabbia, la sua la fa aggiustare lui.."
"No,il modulo lo fate, poi guardiamo bene se la macchina non ha danni e chiedo all'Assicurazione se va bene non mandare avanti la pratica, se non dobbiamo chiedere risarcimenti, o si rischia qualche sorpresa."
Sul cellulare appare un messaggio: "Mamy veniamo a casa, non sappiamo farlo"
Mi chiedo se la compilazione del modulo faccia parte del programma di scuola guida,  mi rispondo di no, aggiungo un piatto a tavola, visto che sono le 13,30.
Il tornare a casa comportava  che le due macchine in carovana accompagnassero  prima la nonna alla  sua, e nel far ciò alla macchina del ragazzo cade un fanale e lo schiaccia. 
La nonna  nel frangente  non si era dimostrata per nulla spaventata bensì alquanto impaziente e sollecitava i ragazzi perchè fermassero un tassista e si facessero spiegare come compilare il modulo.
La faccenda a casa si conclude velocemente, il ragazzo neopatentato e con cappello tipo peruviano di lana con le orecchie pendule non ha mangiato perchè aveva lo stomaco chiuso per lo spavento, ed ha bevuto solo acqua, il modulo è stato compilato, ho parlato con l'assicurazione e davvero la macchina non aveva danni.
Però ha suonato di nuovo il cellulare: "Mamy, sto andando all'università, mi sono dimenticata di portare fuori il cane."

offerta di lavoro.

La Princess stava tornando a casa, sere fa, passando davanti ad un grande albergo, di quelli dove organizzano convegni. Un  tipo la ferma, le chiede se ha amiche che cercano lavoro, le lascia un biglietto da visita: qualche sera dopo. cioè stasera, avrebbe organizzato un incontro per cercare collaboratori per delle sue attività, verso le otto, un po' prima di una analoga presentazione nel mega-albergo.
Ho messo bene in guardia la Princess che le presentazioni  in grandi alberghi significano che  di base cercano di venderti qualcosa, perchè devono avere un ritorno del costo della manifestazione. E che se non ci fosse un fondo truffaldino nella cosa, con la fame di lavoro che c'è, basterebbe un passaparola, mica servirebbe un congresso.
Ciò nonostante la Princess ha preferito far lei da passaparola, costituendo un gruppettino di amici e amiche.
Devo premettere che tempo prima una delle sue amiche, cercando lavoro, aveva risposto a un'inserzione per un lavoro in una agenzia e le avevano dato appuntamento in un posteggio di Carugate, motivandolo con la difficoltà a rintracciare la stradina dov'era l'ufficio. Si presentano, e l'inserzionista propone di raggiungere l'agenzia con la sua macchina, la ragazza dice che segue con la sua macchina così può andare via direttamente, ognuno sale sulla propria auto, e lei viene raggiunta da un messaggio del tipo " Ho un impegno urgente mi spiace devo andare." E' che uno così, non hai neanche gli estremi per una denuncia, non hai nessuna prova delle sue intenzioni.
La Princess mi dice che posso andare anch'io con loro, anzi, va meglio. L'appuntamento è alle otto, arrivo a casa congelata verso le sette e mezza, ceno con l'imbuto. La Princess saluta il suo Tsunami, "la mamma esce a cercare lavoro " che detto di sera al buio non è che sia bello, ma il bimbo è ancora piccolo per obiettare. Obietto io: "Non si va a cercare lavoro, si va ad assistere ad una rappresentazione! " tra me penso che se la Princess ci crede davvero, che questa sia una possibilità di lavoro, si deve sentire proprio alla frutta.
Ci troviamo tutti davanti all'albergone,  il tipo non c'è. Eì sulmarciapiede di fronte, davanti al supermercato, dice di raggiungerlo lì.Io cito il posteggio di Carugate, in risposta un coro di "Ma dai". Insomma, per un attimo pare che il convegno si debba svolgere sul marciapiede, ma per fortuna si trova un bar aperto. Il tizio, acconciato da figo con capello allungato brizzolato quasi cotonato  spiega in fretta,  è un architetto che non ha mai fatto l'architetto (mi sa che non è l'unico), che Cina o non Cina c'è la crisi, e si è ritrovato a guadagnare pochissimo così ha fatto delle belle pensate, in campo alimentare  e come grafico. In particolare ci consiglia di fare come lui, che senza obbligare nessuno, e senza convincere nessuno, semplicemente dicendo che sta bene, riceve un sacco di richieste per  comprare il prodotto XY che fa tanto bene,  e si è ritrovato così a guadagnare 4000 euro in breve tempo.
L'assunzione di questi beveroni fa dimagrire (ho lanciato l'avvertimento "non guardate me"
!") , e dà la stessa assuefazione che dà  una bella vacanza al mare: si sta bene. 
Insomma, dei sei ragazzi non si è convinto nessuno, e nessuno è andato ad assistere alla manifestazione nel grande albergo: il collaboratore del tizio mi ha mostrato la materia oggetto del uccessivo convegno,  un dischetto tipo piccola ostia, con del silicio (che poi non è sabbia?) che pare procuri benessere.