Qualche hanno fa ho aperto il blog, era la fine del 2005, tra poco ricorre il compleanno, ed avevo pochissimi lettori, scrivevo e non mi leggeva nessuno, Splinder era organizzato in modo diverso e si aveva meno visibilità.
Un giorno a commentare è comparso Pigi00, aveva appena aperto il suo blog, che allora si chiamava Brianza. Un ragazzo tranquillo che si guardava intorno attento, ma con idee pacate, con il coraggio della normalità, in un mondo dove tutti cercano di emergere, di fare un qualcosa di diverso dalla massa.
Andavamo d'accordo, ci facevamo grandi chiacchierate in chat, io travolta dalle irrequietudini quotidiane e lui assillato da una madre apprensiva (mi rimproverava quando gli sembrava che con i miei figli mi comportassi uguale!), e dal cruccio di essere spesso considerato dalle ragazze l'Amico, ogni tanto un esame da preparare, poi le vicende della squadra di calcio di extracomunitari che allenava, e la decisione di aprire un nuovo account.
Chiacchierando con lui, pensando alla sua età, ai suoi studi, alla zona dove viveva, avevo avuto non so come il pensiero che dovessero conoscersi, lui ed un mio collega .
Così avevo fatto delle indagini con Ruggero " ma tu conosceresti uno a cui piace scrivere all'incirca della tua età, che studia legge, e si può chiamare Pigi? " e Ruggero si è ricordato di un compagno delle medie, partecipavano insieme al giornalino della scuola. Mi sono fatta dire il nome della scuola…. "Pigi tu sei stato a quella scuola lì?"
Era stato a quella scuola lì, ed allora un giorno mi sono divertita a passare Pigi al telefono a Ruggero, e poi ad una cena per il mio compleanno li ho invitati entrambi, con altri amici
Oggi mi è arrivato un sms da Ruggero, Pigi non ce l'ha fatta.
Era scomparso dal blog, ma come tanti con l'erompere di Facebook, anzi, anche da Facebook Pigi era scomparso, ci si sentiva a disagio. Ma la sua assenza dovevamo poi scoprire che non era dovuta a quello.
Un giorno riprende a scrivere, della sua lotta contro un tumore, che lo aveva preso alle gambe, e poi la chemio, e le gambe che riprendevano a muoversi, e la quantità di ginnastica che doveva fare, ed era ottimista, e fiducioso… poi di nuovo il silenzio, io non osavo chiamarlo, e ora.. ora è tardi, è tardi anche per pensare che se lo avessi chiamato magari sarebbe stato contento di sentirsi ricordato… e invece non lo ho fatto.
Scrivere ora qui serve a poco….. ma voglio che il suo ricordo resti in questo blog, e giuro che se mai ne tirerò davvero fuori un libro, lo dedicherò a lui, che lo leggeva e commentava sempre, e sempre mi diceva che se avessi scritto un libro sarebbe stato il primo a comprarlo.
Archivio mensile:novembre 2010
non era lui…
Salita sul vagone della linea gialla della metropolitana, ero rimasta in piedi vicina alla porta, solitamente scendo quasi subito, alla seconda fermata.
Sui sedili alla mia sinistra c'era un giovane che parlava concitatamente con una coetanea, forse una collega di lavoro, verso la quale era girato di tre quarti.
Quella parte di viso che intravedevo mi ricordava molto un compagno di scuola di mio figlio, che abita dalle mie parti, ma ero in dubbio, mi sembrava strano lavorasse in periferia, e sull'anulare portava un anello che pareva una fede, e non avevo notizia che si fosse sposato.
In effetti avrebbe anche potuto esserlo, era già vecchio quando aveva la sua quindicina d'anni.
Ogni tanto chiacchiero con mio figlio, e gli chiedo notizie dei suoi compagni, che ho avuto modo di conoscere nei miei anni di militanza come rappresentante di classe, il mio ruolo sacrificale, e non mi pare di averlo ancora sentito parlare di matrimoni, nè di figliolanze. E sì che ormai si va per i 28… questi bamboccioni.
Sui sedili di fronte, nel cantuccio contro la parete del vagone, un filippino stava scrivendo su un piccolo foglietto verde, quando una scossa del treno gli ha fatto scappare la penna di mano, che è rotolata nel mezzo tra i sedili opposti. Il giovane si è chinato, e l'ha data allo sconosciuto, dicendogli "eccola" con un sorriso.
In quel momento sono stata sicura che non poteva essere lui.
Il mio voto alle primarie di Milano.
Non sono tanto avvezza alla politica, anche se me ne sto interessando sempre di più, forse avverto la problematicità del momento, e come il destino di tutti sia in mano a poche persone, la cosa comincia ad agitarmi, visto che mi sento sempre di più ingabbiata in un tunnel lunghissimo che non ho nessuna intenzione di arredare.
Detto questo, ho votato per il candidato che poi ha vinto, e sono un po’ perplessa, un po’ vedo letture del voto che mi sembra arrivino da troppo lontano, un po’ penso che io la cosa l’ho vista diversamente, da ingenua, forse da persona che non è immersa quotidianamente nella politica.
E come commentavo in un post ieri, mi sto ponendo delle domande, a cui forse prima o poi troverò le risposte.
Pisapia non era il candidato appoggiato dal PD, che invece era Boeri.
Le primarie erano indette dal PD, per scegliere il candidato sindaco per il centrosinistra.
Per me era sottinteso che tutti i candidati fossero graditi al PD… non gli hanno detto a Pisapia, no te sei amico di Vendola e troppo di sinistra, ci spaventi il centro, meglio di no.
Se i candidati , ovviamente, rivaleggiavano, l’avversario era però la Moratti: infatti, tutti nella loro propaganda avevano affermato che, chiunque vincesse, gli altri avrebbero collaborato con lui, e questa era una cosa bellissima, tranne Sacerdoti che ha detto che con Boeri non avrebbe mai collaborato, giocandosì così, dal mio punto di vista, 1000 punti di simpatia.
Ho votato per Pisapia, non pensando affatto di votare contro il PD, vero che ha la spina nel fianco di Vendola e dei rottamatori, ma io ho votato Pisapia per Milano, le primarie erano per quello, Pisapia indipendente, e poi sui giornali ho letto “il vendoliano Pisapia”.
Ok, Vendola è venuto a Milano a sostegno della candidatura, ma per me restava l’indipendente Pisapia.
Quello che non ho capito, perché la dirigenza PD, milanese, debba parlare di dimettersi, e le onde arrivare sino a Roma… spero si limitino ad analizzare la situazione, con obiettività. Io non so se sia perché insegue troppo i voti moderati, perdendo la propria credibilità verso la sinistra pura, forse bisognerebbe essere a volte più intransigente , ed a volte meno intransigente. Stasera a Ballarò è apparsa un sondaggio sul PD, il 47% diceva che non aveva un orientamento definito, e il resto si divideva equamente tra "è troppo estremista", ed "è troppo moderato". Si è sentita la voce di Anna Finocchiaro (che mi piace tantissimo!) dire “Non sono d’accordo!” ed ha spiegato che non è che non sia d’accordo col risultato, del quale prende atto, ma pensa sia dovuto ad una carenza comunicativa del PD che non risalta incisivamente le sue attività, e quindi bisogna lavorarci su.
Alcuni sostengono che con Pisapia ora la destra vincerà.
Pisapia ora cercherà di allargare il consenso, per la battaglia di primavera: in propaganda aveva detto una cosa in cui ho creduto, che l’amministrazione di una città riguarda cose che interessano tutti, al di là della fede politica, e non è difficile trovare un accordo comune; diversi sono i temi eticamente sensibili, che sono di competenza nazionale, e su quelli non è detto che le alleanze tengano, ma non riguardano l’amministrazione della città. Questo dovrebbe essere tranquillizzante per i moderati. Casa, lavoro, trasporti, servizi alla famiglia, viabilità, cultura, tempo libero, sport, inquinamento etc. sono interessi di tutti. Riuscire a trovare chessò un posto all’asilo nido non mi pare sia di estrema sinistra.
Leggendo qua e là, penso che se la destra vincerà, non sarà perché il candidato è Pisapia, ma perché “quelli di sinistra” non perdono l'occasione di far le pulci a “quelli di sinistra” , mentre dovrebbero essere compagni di strada, verso obiettivi comuni, anche se non la pensano uguale tra loro al 100%, è questa la democrazia.
Ma per me questa volta ce la si fa, secondo me Pisapia riuscirà a catalizzare le energie ed i desideri di cambiamento, ed infatti mi capita di leggere tanti commenti anche in questo senso, speranzosi, collaborativi e fiduciosi.
E questo spirito bisogna continuare a tenerlo alto!
Inizia il duro inverno…
Mi devo rifare al mio post del 16 ottobre, è da allora che non tornavo qui al lago, e c'è stata qualche sorpresa, una tristissima, non vedo più Oco…chissà cosa gli è successo, che sia migrato? non penso fosse facile da catturare come le oche del branco, che poltriscono parecchio anche nel prato vicino al porticciolo. Lui stava sul moletto più lontano, nuotava parecchio in giro, non frequentava gli umani: per me era di una una specie diversa.
La folaga contnua ad aggirarsi solitaria nel porticciolo, solitaria no, ci sono i paperi e le oche, ma unico esemplare della sua specie, di solito sociale. Però all'altro estremo del lungolago adesso ne stazionano altre due: come farle incontrare?
Però, andando alla ricerca della spiaggia (in agosto non sono riuscita…) ho avuto una sorpresa: sono arrivati dei cormorani!
ma per il momento non ho osservazioni particolari, stavano lì, sono volati via tutti tranne uno, e non li ho visti alzarsi in volo.
Ho assistito, credo, ad amoreggiamenti tra papere…. sia il maschio che la femmina facecano un insolito movimento del becco sull'acqua, come picchiettandola, poi il maschio ha sormontato per qualche secondo la femmina, picchiettandola sulla testa: un rito velocissimo, ma mi sembra anche un po' fuori stagione!
Il cigno nuotava sempre solo, per me deve essere tristissimo, dentro di sè, e solo una coppia di svassi continuava le sue immersioni. E lo svassino dispettoso?
questa sera camminando
in riva al lago, non c'era quasi nessuno. Le paperelle scivolavano via sull'acqua, nell'oscurità si vedeva i lpetto bianco di uno svasso, ed il cigno solitario galleggiava vicino a un moletto. La luna mezzaluna si abbassava a vista d'occhio, fino a nascondersi dietro il Mottarone, circonfuso di luce bianca. Il cielo era straordinariamente limpido, le luci della riva opposta brillavano nitide e si riflettevano nell'acqua, ed anche la villa Borromeo dell'Isola Bella si specchiava nella sua immagine di luce. Un pescatore, ed un uomo poco più in là guardava l'acqua. L'acqua che mi sembrava straordiariamente limpida, il buio fa risaltare il chiarore del fondo. E il silenzio. Non passano macchine, da un bar si sente una canzone di Lucio Battisti.
Questa domenica io scelgo Giuliano Pisapia Sindaco per Milano!
Interessante, per i retroscena, questo articolo de Il Sole 24 ore . Leggo, scorrendo le pagine della bacheca di Facebook di Boeri, tanti commenti acidi verso Pisapia, che non trovo nei commenti nella pagina di Pisapia, che suonano invece pieni di speranza (anch'io!).
Non mi interessano grattacieli e orto botanico, semmai il restauro delle scuole e case a prezzi e affitti accessibili.
E i nidi, e gli asili, e i disoccupati, e le famiglia, e una situazione di non conflittualità con gli immigrati, che sono una realtà anche lavorativa.
In politica fatico a fidarmi delle persone, che giunte alla fatidica poltrona non dimentichino, in favore di interessi personali, il bene comune e tutti i bei discorsi fatti: non riesco ad immaginare quali grossi interessi personali potrebbero tentare un avvocato penalista al timone di Milano, sono ingenua?.
Questa invece è la pagina di Pisapia sindaco per Milano, con le proposte e quant'altro.
Forse qualcosa a Milano si muove…
Milanesi in coda ordinata, e questa volta non era per l'inizio dei saldi nei negozi in centro… spero si tratti di un altro tipo di saldo.
Giuliano Pisapia.
Forse è il primo passo per riappropriarci della nostra esistenza?
Un sacco di gente, non me lo aspettavo che la partecipazione milanese sarebbe stata tale (nelle foto, che fa la coda per entrare, sia dal lato destro che sinistro del Teatro Dal Verme) alle otto era stracolmo e tantissimi sono rimasti fuori.
Non sono andata, perchè avevo un altro impegno preso quando ancora non sapevo di questa serata: mi sono messa il cuore in pace, tanto sarei rimasta con ogni probabilità fuori, non riesco più ad arrivare presto da nessuna parte.
E se avete tempo, c'è questo video da ascoltare (ed anche altri, su youtube), e la pagina aggiornata su Facebook (dalla quale ho tratto le foto).
Ovvio, Quella sera dorata
Non avevo pensato che per arrivare al cinema Apollo in una domenica pomeriggio bisognasse sgomitare nella folla che fa le vasche in Corso Vittorio Emanuele. Mi sono ricordata che questo ingombro di umanità è una delle ragioni per cui ho smesso di fare i regali di Natale.
Una tipa in vasca di fianco a me diceva ad un'altra " No, io non potrei stare a Milano, meglio la mia Cassina, dove non c'è in giro nessuno" Per forza, ho pensato, a quanto pare quelli di Cassina vengono tutti qua, alla domenica.
In ogni caso, al cinema ci sono arrivata.
Cosa dire di questo film? "Ovvio"
La storia è "ovvia": una fidanzata soverchiante, il protagonista deve dimostrare a lei ed a se stesso le proprie capacità, parte solo alla volta dell'Uruguay per carpire il consenso della famiglia di uno scrittore morto suicida per scriverne la biografia, in Uruguay scopre un mondo diverso, schemi diversi di vita, e insomma alla fine tutti i personaggi arrivano a capire e conquistare quello che mancava loro, tutti vivranno felici e contenti. Entusiasmo che non fa male condividere, in questi tempi bigi. In ogni caso c'è un romanzo incompiuto, gioielli celati…
Il titolo italiano non lo ho mica capito tanto, cosa c'entra con il film, meglio quello originale, The City of Your Final Destination.
Ecco, detta così, la trama non invoglia di sicuro, ma al solito non mi piace raccontarla nei dettagli per non rovinare il gusto del film,o del libro che sia (che nessuno però leggerà mai dopo aver visionato questa rece).
"Ovvio", è anche la recitazione efficace, in un film di Ivory, mai visto un film di Ivory con attori sbagliati, film in genere maliconici e nostalgici delle cose com'erano un tempo. Questo, che offre parecchi scorci naturalistici, invece non è ambientato in Inghilterra, ma prevalentemente nella fattoria di Ocho Rios, velata dal tempo ma pulsante di vita, in questa orgia di spazi aperti.
Un po' "ovvi" anche i personaggi, insomma ti aspetti come sono e cosa faranno, e nel corso del film ne hai via via la conferma.
Nonostante tutte queste ovvietà, resta nell'insieme un film gradevole e tranquillizzante, nel quale ogni inquadratura è un'opera d'arte, e questo è già appagante.
Pensieri: il musetto tutto francese di Charlotte Gainsbourg… non è bella, secondo i canoni della bellezza, però è bella, e mi ritrovo a scrutarla per scoprirne il segreto.
L'amore e il sesso, pur essendo un film che definirei di sentimenti, non sono invadenti.
L'impegnativo cane iniziale, che veniva nutrito con dieta apposita, è sparito nel corso del film.
Nel trailer, si succedono le inquadrature degli attori, Anthony Hopkins, premio Oscar, Laura Linney candidata all'Oscar, Charlotte Gainsbourg, Palma d'Oro, e quindi Omar Metwally (il protagonista, o meglio l'agente provocatore) che invece trasporta valigioni sotto la pioggia. Forse un giorno anche lui sarà candidato a qualcosa, forse.