Le bancarelle del mercato stanno smobilitando.
Il ragazzotto che vende la frutta secca spinge energicamente il suo carrello verso la piazza, tallonato da un furgoncino rosso che vorrebbe facesse più in fretta.
“Ciao Angela! Ciao amore!”, saluta la ragazza che vende pantaloni.
“Ma se stamattina non ti ricordavi neanche come mi chiamavo, Mary, mi hai detto!”
Il ragazzo ride, e continua a spingere, ed io quasi inciampo in una ragazzina che balla al ritmo della musica che esce dal finestrino del furgone.
Ore 13, quasi.
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