Archivi categoria: nonsense

Qual è il senso?

E’ un periodo di insoddisfazione, che non mi sento di definire come una soglia di depressione, perchè non sono passiva,  arresa, continuo anzi a guardarmi in giro, pensare, arruffarmi in cerca di soluzioni e strade
Il fatto è, che da quando ho smesso di lavorare, la casa mi va stretta.
Non amo  le faccende domestiche, non mi dispiacciono, preferisco però quelle dove si può esercitare un po’ di creatività,  come cucinare, riordinare,   mi piacevano ricamo uncinetto ferri… mi piacciono ancora, ma non ci provo neanche, fino a che non avrò ripassato tutta casa per svuotarla di cose, è grandina ma piena di cose, e fino a che avrò urgenze che mi chiamano fuori; per fortuna,  non  mi annoio mai, e una vita anche intellettuale non mi manca.
La casa mi  va  stretta perchè vorrei avere un panorama, magari d’acqua, meglio di tutto il mare, o almeno uno stagno con una famiglia di paperelle.. un panorama che si muova. Vorrei avere un fazzoletto di giardino, non troppo grande, invecchio, non ringiovanisco, non mi vedo a dissodare zolle, ma a tagliare l’erba sì,  seminare,  togliere qualche erbaccia, seguire la crescita delle piante, lo sbocciare dei fiori, la farfalla, e Zampi e Frecciarossa felici che puntano lucertole e uccellini, senza acchiapparli,  e il Boris che invecchia al sole roteando le orecchie. Magari far colazione fuori invece che in cucina. Mi andrebbe bene anche una terrazza, una veranda, non il piccolo balconcino di cucina, non la casa in oltrepo piena di crepe, che è là, ma io vivo qua, non il parchetto pubblico sotto casa.
Non so bene dove lo voglio, questo. Vorrei stare al mare, ma il nucleo della famiglia sembra aver bisogno che stia qua, e poi là, sarei troppo sola forse..invecchio, non ringiovanisco.
Ho bisogno un po’ di vita naturale, fatta di cose semplici, non il naturale dei preparati che vendono in erboristeria, di prodotti biologici.
Guardo la vita come si vive adesso,  migranti migranti deficit tasse bilanci clima animali in estinzione incendi siccità, mi chiedo, ma era quello che voleva Dio quando ci ha creato? non so,  non credo che ci volesse tutti all’inferno.
Quale è il senso? la terra si evolve, le specie  scompaiono, gli uomini infestano,  noi da agricoltori pastori ci stiamo robotizzando, sempre più persone pare scelgano di inserirsi microchip, tra un po’ sarà una moda come tatuarsi, certo scelgo di restare s-tatuata e s-microchippata, resiste il più  forte, il diritto a esistere e respirare sta diventando un privilegio…
che sia una grande gara, l’ultimo che rimane  su una briciola di pianeta Terra galleggiante nello spazio – uomo o topo che sia –  ha vinto? vinto cosa? forse, lo attendono  a giocare su un altro pianeta per le finali?

 

ESERCIZIO DI LOGICA.

 

 

 

 

 

 

SCENARIO:
Golfe Juan(France):  Capofamiglia, figlia, nipotino, cognata
A casa sua a Milano: nonna, altresì detta mia suocera.
A casa mia a Milano: Io.

SMS di mia figlia da Golfe: la nonna dice che il papà torna a Milano giovedì.

C’è qualcosa che mi sfugge, anzi no, non mi sfugge affatto.

 

Funeral Planning

Mi sono svegliata stamane con dolori dappertutto, un senso di nausea, ma con la caffettiera più l’Oki più qualche spruzzo di qualcosarinilnaricil,  alla fine ero quasi in forma.
Mica tanto però , è un po’ il morale che è esausto, emetto status del tipo ” Do ut des”, “Sono stanca di fare quella che c’è, comincerò col lampeggio” ma alla fine ho lasciato pubblico il solo dubbio  se siamo ancora persone o siamo la pubblicità di noi stessi.
Non che fossi molto allegra neanche oggi, venendo in ufficio, pensando se fosse stato finalmente pubblicato il comunicato sindacale, la madre di tutti i comunicati, quello a cui ci dicono no e poi comincia la guerra, e la causa, e io starò male, che già mi chiedo se sia una sottile vessazione pianificata il fatto che ci manchi l’acqua calda nel bagno, che a me serviva per lavare bene gli occhiali.  O che le due aree break siano in buona sostanza due serre, vetri anche come  soffitto,  senza alcuna tenda, che adesso che è solo l’inizio di primavera sorseggi la spremuta d’arancio  strizzando gli occhi disabituati alla luce,  e non esiste riparo,  ombra.
Insomma uscita dalla metropolitana pensavo che non sto proprio bene, e che le mie sorelle sono morte non vecchissime, e magari toccherà così anche a me, ancora una decina d’anni al massimo, giusto il tempo di raggiungere la pensione, che mi sembra di essere l’asino con la carota.  Non sopporto mia madre, che con la sua grettezza, dissipando anzichè lavorare,  è riuscita ad arrivare alla sua veneranda età, 98 genetliaci, senza sciuparsi, ed io che ho la presunzione di  voler far funzionare il mondo,  sfasciata creperò presto.
Mi sono immaginata il mio funerale,  magari ci sarà tanta gente e io non la vedrò neanche, e non potrò salutare nessuno.
Poi ho pensato che potrebbe essere un buon criterio per sfoltire gli amici di Facebook,  chi verrebbe al mio funerale e chi no,  e insomma che mi venisse un pensiero così assurdo mi ha fatto ridere da sola e mi è passata, certo che sono conciata bene.

Sogno.

Ho deciso di svegliarmi perchè mi stavo innervosendo, avevo partecipato ad un viaggio organizzato a Roma, stavo leggendo in un salotto, e una mia collega d’ufficio che timbrava cambiali si è messa a cercare dei piatti, ed ho scoperto che c’era una presentazione di Vicolo del Precipizio con Remo Bassini  a sorpresa e mica posso mancare. Faccio per andare nella camera d’albergo per cambiarmi, e non ricordo il numero, chiedo, e non risulto, il portiere mi dice che Solza è un cognome complicato e non sempre i computer lo “prendono”. Morale sono senza stanza, mi incavolo e allora cerca un posto dove posso dormire, e usciamo dall’albergo, e si camminava tra edicole e fiorai, per giunta senza la borsa con le mie cose. E’terribile camminare con le mani libere. Insomma, situazione incresciosa, meglio svegliarsi.