1) razionalizzazione della Pubblica Amministrazione, con redistribuzione del personale, eliminazione dei doppi incarichi, delle consulenze esterne (giustificate solo in mancanza di personale interno qualificato): il che vorrebbe dire risparmio e funzionalità, e aumento di posti di lavoro in luogo dei doppi incarichi, accorpamento di servizi per piccoli comuni, ok abolizione provincie piccole.
2) Riforma della giustizia (non nel senso berlusconiano), con accelerazione delle procedure e accorpamento di uffici (potenziando l'informatica, si può) e di tribunali poco distanti, lasciando magari uno sportello per le pratiche e le ceritficazioni: non si ha idea di quanto denaro sia bloccato per cause e pignoramenti, e non circola. Udienze fissate per le conclusioni anche a sei otto anni di distanza, cancellerie che a esecuzione immobiliare conclusa ci mettono anche più di un anno a emettere mandati per pagare le somme ripartite ai creditori; l'Italia sarebbe meno temibile per investitori esteri.
3)Riduzione delle indennità parlamentari, lasciando magari i privilegi sinchè sono in carica… se no, chi glielo fa fare di candidarsi? però, se li vogliono ancora, devono meritare di essere rieletti; blocco delle retribuzioni ai mega dirigenti di enti etc (diritti acquisiti), quando decadono, i successivi avranno retribuzioni dimezzate; vitalizi aboliti, pensioni adeguate ai contributi versati.
4)grandi opere e commesse:benestare degli enti locali, controllo sugli appalti, penali sui ritardi. e finiamola, la salerno reggio calabria, buttiamo a mare il Ponte, e chiediamoci se la Tav serve davvero, e ancora.
5) riforma elettorale: dobbiamo poter scegliere le persone, magari ne cucchiamo qualcuna che si faccia meno gli affari suoi. Prima mi sembrava meno sporca, la politica, il che è tutto dire, e c'erano persone con il senso della politica, comunque.
6) aumento dell'iva sui beni di lusso (si sottolinea che la cultura non è un lusso) e "viziosi": i beni di sopravvivenza devono essere accessibili, chi ha di più può spendere di più, chi ha vizi, cerchi di smettere così risparmia; diminuzione delle imposte sulla benzina, che è uno strumento di lavoro; smettere di tagliare fondi a regioni e comuni, che in pratica si finisce sempre a pesare su chi ha bisogno dei servizi; no alla svendita dei beni statali (se no, cosa resta a garantire il debito pubblico?) ma tassazione più alta sugli immobili di lusso (valutazione di mercato) ed anche in base alla quantità di immobili possedut, ancor più se sfittii.
7)ok la tracciabilità dei pagamenti, no colpire i patrimoni scudati, un patto è un patto, e lo stato deve restare credibile (sigh!), deducibilità al 5% di tutti gli scontrini e ricevute di pagamento che uno accumula durante l'anno. (E' un'idea balzana? )
Per chi avesse avuto il coraggio di leggere sin qui…Le opinioni e le critiche sono gradite, ed anche eventuali punti 8, 9 etc.che vi venissero in mente.Ovviamente non ho nessuna idea delle cifre che i miei 7 punti metterebbero in gioco, se sarebbero sufficienti o meno… E' solo un abbozzo, però ho cercato di pensare dove si potrebbe colpire senza mettere in repentaglio posti di lavoro, stato sociale, stipendi… che senza questa base, non ci possa essere ripresa di consumi, ci arriva anche un bambino.