Archivio mensile:dicembre 2005

Stavo pensando a ieri, al funerale del papà di una mia amica, in una splendida nordica gelida giornata di sole. Tra le villette a lato di via Lorenteggio, trovare la casa in via delle Rose non era facile, il quartiere sembrava costituito tutto da  via delle Rose, un segmento spezzato con enne diramazioni. Un gambo con le spine, appunto.Ho chiesto ad una signora col carrello della spesa, il giovedì è giorno di mercato, paffuta ed imbacuccata in una giacca di lana violetta. Gentilmente la signora mi ha indicato quattro o cinque possibilità dove potesse trovarsi la casa, l’unica cosa che mi confortava era che un carro funebre è cosa che si nota in una via. Mi sono lasciata sfuggire che dovevo essere ad un funerale e la signora è apparsa affranta. "Non è possibile! tutti  i giovedì. Giovedì scorso ho saputo che era morta una signora e c’era il funerale. Ma chi,  chi è che è morto" il nome … "Li conosco !" siamo passate davanti alla sua casa,  è saettata all’interno. Ho proseguito ed ho trovato quel che cercavo. Pochi attimi dopo piombava la signora violetta salutandomi con circostanza e fiondandosi poi sulla vedova. Ignorata dai più, si è doverosamente comunicata ed alla fine della cerimonia non l’ ho più vista.  

Mentre la guardavo prendere l’ostia, ripensavo al catechismo della mia infanzia. Guai fare la Comunione con peccati sulla coscienza, ed avevo l’ansia di confessarmi quanto più vicino possibile al momento della Comunione, per essere sicura che la mia anima fosse ancora bianca che più bianca non si può, era così difficile non fare neanche un peccato, si facevano perfino col pensiero! Ed avevo grandi dubbi. il pensiero mica lo si controlla molto, e se io penso una cosa che non devo e subito dopo penso che ho sbagliato, vale lo stesso come peccato o lo cancello? E invece  questa signora, che non poteva essersi preparata, disinvoltamente si comunicava, così sicura di essere monda da ogni peccato dall’ultima volta che si era confessata. A meno che oggi  con la confessione non rilascino un breve periodo di garanzia per il biancore dell’anima. Certo che io e l’ansia abbiamo un legame lontano. Ansia e insicurezza…dentro di me sono praticamente sinonimi.

Una volta la neve mi affascinava… stereotipo!! l’ovattato  manto bianco che attutisce tutti i rumori. adesso il silenzio il senso di isolamento mi angosciano un po’.

La neve  il fuoco e  il mare,  i  pensieri vi  si mescolano all’infinito con le stesse cadenze.

Con un riflesso bianco di luce oggi ho sentito  Milano  allontanarsi slenziosa vinta dai fiocchi tenaci, che cadevano leggeri e mesti come i miei pensieri d’amore. 

Oggi sono stata a casa in ferie e sono riuscita ad incontrarmi con la mia compagna di banco del liceo, e di viaggi notturni in due sul Ciao da Chiavari a Sestri Levante e  di merende a base di Rice Krispies imburrati, un’abilità da cesellatrici. Era solo cinque anni che non ci vedevamo, da quando lei è andata a vivere fuori Milano, e non ci sentivamo  più neanche al telefono -le  ho finalmente confessato che non sopportavo che rispondesse sempre il  marito, e  che fosse lui a decidere se passarmela o meno e quanto potevamo stare al telefono- Accidenti, la conoscevo da prima di lui!

E’ stato un po’ un incontro da film. Ci siamo ritrovate, ed abbiamo condensato nella sua pausa pranzo racconti e problematiche da madri e mogli. In effetti potremmo essere soggetti degni di una sceneggiatura. Drammatica lei, tragicomica io (prima che si facesse il secondo orrido film, mi sentivo tanto Bridget Jones, ora la repello). Ma in fondo chi non ha una vita sceneggiabile? Spero di non averle fatto male… nel senso che le ho raccontato della mia ribellione matrimoniale, meccanismi e conseguenze… ma quando lei ha raccontato di sè, che stava per separarsi, che era contenta di non aver sfasciato la famiglia, che però stava peggio adesso perchè si sentiva morta dentro,  stava per mettersi a piangere. E ho rivisto me un paio d’anni fa… "ma io non posso pensare di vievere così finchè muoio", mi ero detta proprio che non volevo morire dentro. Adesso ho mescolato il mazzo delle carte della mia vita e devo ridistribuirle… non sono meno incasinata di due anni fa, non c’è più una cosa al suo posto, ma è diverso… sono viva e reattiva. Saprò comunicarle la mia "ribellione",  o forse è meglio che non le dia "cattivo" esempio, può essere pericoloso… io sto distruggendo, ma non so ancora cosa ricostruirò e se sarà migliore. 

Non sono io, ci tengo a dirlo. Siccome non so bene come funziona un blog,  mi è venuta la  curiosità di vedere se si può trovare su Internet  così mi è venuto fuori un mare di Tiptop. Conoscevo un gioco, uno dei primi giochi su cd allegati a Topolino,a cui mi sono ispirata, tiptop mi faceva allegria. Poi ho scoperto che ci sono le toppe per i pneumatici o qualcosa del genere. ora sembra che ci siano un sacco di altre cose cose tra cui qualcuno iscritto a Supereva per gli incontri e qualcuno – magari lo stesso-che mette annunci sessuali, del tipo ho solo voglia di buon sesso.

Niente di tremendo, chi non ne ha? Comunque  NON SONO IO! io credo nel principe azzurro.

Riprendendo il discorso del Natale… mi sembrano maschere la mia anziana madre, privata della sua servitù per avverse fortune economiche, che  con presunzioni da gran dama dirige il traffico della cena suggerendo a me ed a mia sorella  di fare quello che stiamo già facendo, e mio cognato stimato professionista con la sua barba ed i capelli bianchi che fa scarpetta nel piatto di portata dicendo che alla sua età ormai lo potrà ben fare. Non oso pensare in che direzioni potrà estendere il concetto, note le sue pesanti attenzioni per il gentil sesso. E poi, perchè ha regalato a mia figlia sedicenne una crema nutriente  per il viso indicata per pelli fragili disidratate e non più giovani? E mio fratello, manager in pensione, che ti fa sempre domande per confrontarsi ed  affermare di avere ragione,  e tu sei un povero deficiente: siete avvisati, se vi chiede qualcosa, lui la risposta giusta ce l’ha già. Non sbilanciatevi, perchè sentirà di dovervelo dimostrare, che è giusta la sua. E ‘ una persona così generosa, spesso anche spiritosa,  ma perchè deve avere sempre quest’aria di supponenza? 

   

Non riesco a dare una valutazione del Natale.Da un lato penso che sia una festività positiva, perchè "obbliga" la famiglia a riunirsi almeno una volta l’anno: ognuno sta dietro alle proprie cose, ci si impigrisce, si ha più la voglia di uscire con gli amici che con i parenti., di solito, almeno noi "nordici" ( o "polentoni" come mi hanno definita lo scorso sabato sera,  unica lombarda presente nella sala del Circolo), forse  le famiglie del Sud hanno legami più stretti e più vissuti, forse con anche maggior sincerità.  Insomma, se non ci fosse il Natale potrebbero passare degli anni anche prima di rivedersi tra fratelli.

Poi quando mi ritrovo a vivere la cena natalizia,non posso fare a meno di guardare "i miei cari" e certi di loro mi sembra sfumino nel grottesco, e mi sento lontana mille miglia da quello che tronfiamente dicono e mi chiedo perchè il destino mi ha portato a nascere lì, e come ho fatto a venir fuori così diversa. E’ consolante perchè è dall’adolescenza che mi pongo questa domanda, sono a mia volta madre e non ho ancora trovato una risposta. Devo chiedere ai miei figli se anche loro hanno questa sensazione. E’ una cosa generazionale, o caratteriale?

La serata è passata tenendo la mia nipotina di un mese in braccio, addormentata sul mio petto e la testina sulla mia spalla, raggomitolata e tenera come la mia gattina. Non so bene di che cosa abbiano parlato gli altri, forse è per questo che mi è sembrato meno peggio di altri Natali. O forse perchè rispetto gli anni precedenti mi sentivo meno coinvolta,  nonostante sia sicura che il mio matrimonio sia ormai "andato", sento di non avere più solo la famiglia  come valore, e di valere qualcosa io stessa, e di voler uscire dal gorgo che mi stava risucchiando. Non è facile dare un calcio alla stabilità, non è facile dire arrangiati ad alcuni che si rivolgevano  sempre a te. Una legge inesorabile, quella delle priorità, non c’è tempo per tutto e per tutti.

 

Ho raggiunto il culmine… m sono addormentata anche a casa di amici sul loro divano, mentre tutti parlavano- E’ vero che avevo un gran mal di testa. Mi hanno assicurato che non russavo. Erano due sere che facevo molto tardi… beh, anche adesso non è   presto, ma prima ho dormito. Ieri notte è passata impacchettando i regali di natale. E’ un lavoro allucinante da farsi con due gatti giovani che ti girano intorn e ti fuggono con il nastro verde, Zampito, il maschione di 9 mesi si faceva con la colla dello scotch. e mi mangiava le carte, mentre Elvira, la bambina di 4 mesi, provocava rumori spaventosi in salotto…il fico beniamino, ormai senza foglie, ancora una volta sdraiato sul divano, mentre la piccola camminava sul tronco e la canna di bambù a mo’ di Indiana Jones. 

Sono tornata tra le bancarelle di via Mercanti, non so perchè quest’anno mi sono così simpatiche. forse perchè non ho visto abbigliamento cinese. Mi sembra un Artigianato in misura umanamente sopportabile. Un’inebriante bancarella di cioccolati, di tutti i gusti ed in tutte le forme. C’era perfino una camicia in cioccolato, colletto, bottoni…se era azzurra, forse l’avrei comprata. 

Però non so se Natale con i doni ci rende poi così buoni.(rima!) Sarà la limitatezza dei fondi disponibili che ci costringe. Il  mio spirito di rivalsa e vendicativo emerge…poi…non ci si trova a fare una classifica delle persone? E non ci si trova a fare un regalo importante a una persona perchè  "socialmente " obbligato, a scapito di persone affettivamente più importanti?

Primo distinguo… le persone meritevoli di regalo e quelle no. Quelle con cui farai finta di niente. Quelle che eviterai per tutto il periodo natalizio.

Secondo distinguo… i regali grossi ed i regali piccoli

E poi, le piccole carognerie  A lei faccio il regalo … a lei quasi quasi no… ed il sottile piacere del dispetto si insinua… ma no, lo compro per tutte e due,  però a lei do quello col colore più brutto. 

O senza carogneria… un pensierino, di più non posso fare, va bene per tutte e due…ok di colore diverso,  questo è meno bello, accidenti, a quale delle due destino il meno bello?

La stanchezza… Artigianato, centri commerciali, vie superaffollate… ma si alla fine compriamo questo, ance se è una schifezza non ne posso più di girare ormai sono stanca in fondo chi se ne frega anche se non gli piace? ne hanno regalate così a me di fregnacce che sapevano di ripiego o di riciclo

Capire che in fondo quella persona  non l’apprezzi più così tanto. No questo non le va bene, non è di marca. Questo non le interessa  di sicuro. Questo neanche. questo non è elegante. questo è troppo alternativo. No non legge.  Ma accidenti, come vive? Ma che pallosa che  è.

Però adoro fare i regali quando mi vengono di getto. Quando vedo una cosa e la "destino" immediatamente.

In genere sono sciocchezzine da pochi soldi..ma devono far sorridere. Con affetto. 

Ogni anno cerco di trovare un regalino per tutti i colleghi che sia "carino" e non costi un c…. Anche quest’anno ho vinto la sfida e ne sono molto soddisfatta, un minielefantino in ceramica con dentro una microcandelina aromatizzata, l’elefantino porta fortuna… e ne abbiamo bisogno.

E sono contenta  del regalo che mi ha "ispirato" un mio amico…mi diverte pensare quando lo aprirà e spero che Natale si sbrighi ad arrivare, se no  il pacco diventerà intrasportabile.

 

 

Un attimo di vita in giallo…

Corso di scrittura, una compagna sta leggendo  un racconto di 72000 cartelle – ce lo aveva anticipato che era lunghino.

Mi squilla il cellulare , cerco di seppellirmi anch’io nella borsa per non farmi accorgere, era mia figlia, piangente e terrorrizzata come non l’avevo mai sentita.

Bisogna dire che la sera prima l’avevo sgridato perchè alla rispettabile età di  sedici anni aveva   aperto   a un tipo ed una tipa che volevano controllare le bollette…., e che minimo minimo potevano voler vedere l’appartamento per svaligiarlo

Insomma   arrivata alla nostra porta di casa ci aveva trovato un biglietto. Sappiamo dove abitate, conosciamo i vostri igli ed abbiamo le vostre chiavi. 

Topolina vai dalla Francesca al piano di sotto, non stare in casa da sola, avvisa papà

La fanciulla era terrorizzata pensando ai tizi di ieri, ed io alle chiavi che la Signora Colombiana delle pulizie avava lasciato a sua sorella da lasciare ai vicini di sopra, visto che se ne va in vacanza per mesi 1,5. , chi poteva averle in mano? Chiamo Paolo, il vicino di sopra… le chiavi le aveva  lui, era stata una spiritosata…

Paolo continuerà a vivere serenamente nell’appartamento sopra al nostro… non lo abbiamo ucciso, ci siamo trattenute.

Comunque è stata una sensazione incredibilmente violenta, pensare che degli sconosciuti ti hanno spiato, ti spiano   e possono entrare in casa tua in qualunque momento, magari per far del male ai figli…  

Per chi studia legge sognando di lavorare un giorno in una grande banca. 

Nell’estate 2004 ci hanno segmentato. Sono nati i gestori di contenzioso blu, neri rossi e gialli, a seconda di credito da recuperare. Io sono rossa, molti miei colleghi, tristanzuoli,  avrebbero voluto poter essere nerazzurri(questo lunedì il loro volto incupito  un insolito guizzante sorriso)   Poi ci hanno mescolato tutte le pratiche, ad ognuno quelle del suo colore. Ed allora sono cominciati  tutta una serie di lavori sulle pratiche sconosciute, che se ti avessero lasciato  le tue ci mettevi metà tempo.

Nell’ultimo anno cosa abbiamo fatto, noi del contenzioso? Ci consegnavano dei fitti tabulati. contrassegnati da lettere dell’alfabeto.  Alcune pratiche dovevamo metterle in uno scatolone, altre in un altro dopo aver compilato dei dati nella corrispondente pratica elettronica. Il tutto possibilmente entro il giorno prima. Poi veniva pomposamente  nominato il Responsabile degli scatoloni. Poi mentre te ne facevano preparare altri ti tornavano quelli vecchi, spunta la pratica e rimettila via.

E man mano questo ingegnoso lavoro avanzava, le pratiche oltre al colore mettevano su famiglia, "Per le posizioni famiglia Pinco Pallo fare… " Nomi improponibili, pensavo se un estraneo ci sente parlare delle nostre pratiche ci prende per suonati.  "Tu hai finito le Blu Oltremare?"  "Bisogna fare il business plan  delle proprie  della famiglia  Pontelevatoio, ed anche quelle Pontelevatoio-non Pontelevatoio". Non sto scherzando. 

Nel mentre ti telefonava gente a cui stavi mettendo in vendita l’abitazione, e gente che voleva pagare i debiti ed i soliti che cercano di convincerti che pagheranno i debiti, avvocati che volevano un riscontro…

poi è venuta un’altra idea carina…il censimento delle pratiche. Inserire in un programma apposito e  lentissimo, se la pratica era in tuo possesso, ed il numero dell’armadio in cui é contenuta, se no dire perchè non c’è. 

Finito questo, che era una priorità assoluta tra le priorità… la capogruppo ha venduto i crediti, ed ha venduto anche lo scatolone di una nuova società in cui ha cacciato  dentro noi ed il nostro contratto di lavoro… pensavo che con la nuova proprietà si sarebbe almeno ripresa una lavoratività normale.

E’ vero che quello del recuperatore tante volte è un lavoro ingrato… ma è anche interessante, e si può svolgere anche con umanità. Noi siamo la banca…., ma dall’altra parte spesso c’è tanta miseria… miseria umana. persone bugiarde e disoneste, ma anche tante persone buone o ingenue  imbrogliate, genitori che si sono fidati dei figli, e perfino viceversa. Tanti investimenti sbagliati, il sogno che volevi realizzare schiantato contro il muro della realtà, le tasse, i clienti che non ti pagano…magari disastrati a loro volta.  

Ma non era finita… non si riprende ancora il lavoro  normale… venerdì una specie di sudoku da consegnare per il lunedì.. dato un tabulato con dei totali per spese legali, produrre le fotocopie delle parcelle che costituiscono tale totale… e che è? una sciocchezza ma…. mica a tutti gli quadravano, quei totali con le parcelle!

Finita? no,,, da oggi, entro il 31 gennaio, dividere la documentazione di ogni fascicolo in cartelline rosse, gialle a seconda della tipologia di documento… Abbiamo almeno 350 pratiche per uno,  molte rimaste ancora sconosciute dopo il rimescolamento, o ereditate da colleghi che se la sono dati a gambe ed hanno trovato un altro posto.

Per un po’ di colleghi ci sarà la possibilità di rientrare nella banca – si lamentano del rischio di demansionamento se li collocassero in filiale… gli posso mettere un dito nell’occhio?  

Ho pensato che dentro al "blog" – miracoli dell’informatica –  ci fosse qualcuno che mi legge nel pensiero… ho cliccato POST ed è comparsa una scritta con sorriso "sii paziente"… sono un’imbranata informatica, ce la sto mettendo tutta per aprire il mio blog, metà dei termini non li conosco, o se li conosco non so cosa comportino dentro qua, mi fanno soggezione… Invece nessuno mi ha letto nel pensiero, era solo che dovevo attendere le iconcine per la scrittura. Va bene, adesso ho provato a scrivere, ed è quasi ora di cena. Spero che questa prova sia riuscita. anteprima del post, pubblica il post. Chissà se riuscirò a ritrovare la strada per un secondo post.