Archivio mensile:novembre 2017

Dentro Caravaggio

-Oggi sono andata a vedere la mostra su Caravaggio
-E’ bella?
-E come no, ci sono i quadri di Caravaggio!
Come si potrebbe dire che non è interessante? sono rimasta affascinata dalla sua pittura secoli fa, in San Luigi dei Francesi, a Roma.. mi pare così speciale, così  diverso da tutti gli altri pittori, per la forza e l’intensità delle sue figure, la sua luce, i dettagli.
Giustamente, la mostra si intitola Dentro Caravaggio, e tramite gli esami radiografici delle sue opere,  messi a disposizione del pubblico nei tratti essenziali, possiamo scoprire parte della tecnica pittorica, sono stati scoperti inaspettati tratti di matita, incisioni, angeli spostati, mani ripensate, quadri dipinti sopra ad altri quadri, descritti i colori scelti per la preparazione delle tele.
Nel mio piccolo, sono perplessa circa l’attribuzione a Caravaggio del San Giovanni Battista custodito a Roma, mi sembra piuttosto spento, privo della luce lucente e della possenza caravaggesca… non ho altri argomenti a supporto della mia tesi, se non che, entrando nella stanza della mostra, subito ho avuto l’impressione “ma quello non è Caravaggio”.
Ci parla del personaggio Caravaggio, ombroso, impetuoso, direi, degli ambienti che amava frequentare, delle sue risse, dei suoi protettori…
Poco, quasi niente, circa la collocazione dell’opera pittorica di Caravaggio nel suo tempo, e insomma, questa parte mi mancava un po’, per sentire completo il discorso su Caravaggio.
Un collegamento che la professoressa di storia dell’Arte ci aveva insegnato a cercare.

Cose che hai capito quando era troppo tardi…
alla mattina Maria Luisa Gengaro arrivava sulla sua bicicletta pieghevole grigia, col suo foulard che non toglieva mai (c’era chi diceva fosse senza capelli perchè ferita da partigiana, e può essere, è sepolta a Premosello Chiovenda, nell’Ossolano), sollevava la bicicletta e la portava su per la scalinata  del liceo Beccaria.
Non ci interrogava,  valutava gli interventi che facevamo, per me molto schiva era una cosa terribile. Presi un 7 balbettando “sono tutti  templi” a proposito dell’arte greca,  alla domanda  su cosa vedevamo sfogliando il libro.
Non ricordo come sono sopravvissuta gli anni successivi.
Anni dopo, mi sono resa conto della sua grandezza, e avrei voluto averlo capito prima per goderne di più.
Che poi non mi sono mai capacitata che al liceo classico la storia dell’arte  si studi solo nel triennio, quando è una materia che in Italia dovrebbero propinarci quanto la lingua e la matematica. Anche musica, è sempre lasciata nell’angolo, perchè?