Archivio mensile:marzo 2006

Per essere una che da un anno  frequenta un corso di scrittura creativa lascio un po’ a desiderare, non sto scrivendo nulla, solo lettere agli avvocati e ai debitori, mail, e in questo blog.  Da sempre ho l’impulso di scrivere, e mi sembra di esprimermi meglio con la penna che con la voce,  che mi lascia sempre  insoddisfatta,  stonata libera parole che alla fine non sento coincidere con i pensieri.
Così ho deciso di fare l’apprendista stregone per imparare l’alchimia degli intrecci  delle ambientazioni e dei personaggi che nelle pagine entrano ed escono.Le cose sembrano sempre più difficili quando non si conoscono, ed un trucco alla fine c’è sempre, no?  Qualche raccontino sono riuscita a scriverlo, ho avuto anche la soddisfazione di vederne pubblicato uno.
Ora penso di non essere tagliata per scrivere romanzi, anche se un racconto lungo l’ho iniziato, ma sta lì, l’idea c’è ma ci sono un po’ di personaggi da far muovere,  e non è semplice,  e il tempo è tiranno. Mi vedo di più a fermare momenti e sensazioni, descrivere situazioni con poche pennellate di parole sui fogli bianchi. Anzi, avrei anche  voglia di riprendere a disegnare col carboncino  o imparare a dipingere con gli acquarelli, delicate tonalità che ho sempre amato.
Volevo mettere qui poche righe che ho scritto quest’estate, era una mail ad amici, poche righe che rendono bene il mio stato d’animo verso la casa nelloltrepò, di cui ho già scritto e di cui parlerò sicuramente in futuro. Alcuni amici  che so  leggono il blog le conoscono  già. 

casettaFERRAGOSTO

Lunedì… ho doppiato la metà di queste ferie indesiderate. Rivoglio Milano, rivoglio i miei amici. Non ho combinato niente, non ho scritto non ho disegnato non ho messo a posto le scartoffie eterne che mi ero portata da casa.
Ho pensato tanto,  e mi fa male pensare; non voglio pensare e sognare, voglio vivere  quello che sogno.
Guardo gli alberi qua davanti alla casa, l’ippocastano che ha l’età di Marco, l’acero preso microscopico al parco di Milano, i noci ed il nespolo che avevo piantato in seme a Milano, e trapiantati qua. Mi chiedo dove è finito quello spirito, l’entusiasmo per questa casa. Questa casa è un po’ come il mio matrimonio, una famiglia a posto con due bei figli. Tutti la vedono e dicono che è bella, è vero. E’ l’idea romantica del rustico fuori città, in collina, tutto verde , in una bella posizione, tanto spazio intorno, quella giusta misura tra il curato e l’incolto. Dentro ci sono le crepe, il sudore, ed è un  vincolo inderogabile.
Pensavo che non ho più voglia di piantarci niente.

 

 

Pet Therapy.
Tanto per provare ogni tanto l’ebbrezza di sentire il suono delle parole  ti amo…. la micia allunga il suo naso contro il mio si accoccola sul tavolo tra le mie braccia mentre scrivo, e  fa le fusa. Poi si accorge del cursore e della freccina e devo allontanarla…  non vedo più il monitor.

Anche oggi giornata agricola… c’è di buono che mentre nella casa  faceva freddissimo, fuori si stava bene, avevo iniziato a lavorare con su tre golf e una maglietta… l’Omino Michelin, praticamente, l’incubo del Ghostbuster. Un colpo di forbice, via il primo golf. questo con un buco sul davanti, un altro colpo di forbice, via il secondo. Una segatina al tronco, via anche il golf a collo alto con buco sul gomito. In maglietta a maniche corte. Quindi, è ufficiale , è primavera. infatti ronza un’ape, ed ho visto, immobili, un paio di coccinelline piccole piccole. Chissà se poi  diventano quelle tonde e ciccione, o sono due specie diverse. E un uccellino sta facendo un casino indemoniato di canti sul tetto. Tutti gli anni si intrufolano sotto la persiana e ci fanno il nido sul davanzale, non mi ricordo chespecie è, eppure  l’avevo visto su un libro. Le uova sono minuscole azzurre picchiettate.
Invece tristemente, e con un po’ di ribrezzo (molto),  penso che a breve si verificherà l’invasione degli ultracorpi, crescete e moltiplicatevi . Sul pino ci sono delle chiazze setose biancastre e luccicanti, saranno sei o sette, e naturalmente i rami dove sono atttaccate non hanno più aghi.  Quelli in cima si sono scuriti e non hanno più la forma allargata ma di sacchetto, e penzolano… per me si romperà e cadranno esseri. Che sia la famosa processionaria? ora che mi è venuto il nome mo’ vado a vedere su Internet. Google Immagini Processionaria  E’ lei.
Ho come l’idea che non sia una bella cosa. Mi informerò ulteriormente. Mi piacerebbe che lo facesse il capofamiglia ai soli fini anagrafici, li ha visti, i "cosi".Ma è il solito suo modo di procedere. In agosto ha portato il cancelletto dell’ingresso da aggiustare al fabbro, che dopo una settimana è andato in ferie e non l’ha fatto. Poi siamo tornati a lavorare noi… e la casa non ha il cancelletto all’ingresso. Poco importa, perchè ha rete e siepi solo  il pezzo vicino alla casa, il resto è open. Però è così invitante, ospitale,  questo spazio libero nella rete in corrispondenza dell’entrata. Ogni tanto glielo dico chiama il fabbro, gli ho anche cercato il numero su virgilio pagine bianche. E’ come la Princess, trenta secondi dopo è completamente dimentico. Ora è a Milano, e la campagna non è più davanti al naso.



Ho riletto il post: i colpi di forbice erano dati ai tralci, non era il mio modo di togliermi i golf.
In campagna ho sempre tutti i vestiti da "finire",  echissene se  si lacerano sporcano etc.. Uno pensa e sì in campagna  tanto chi ti guarda. Ma in paese alla domenica sono tutti dei gioeillini tirati a lucido coi vestiti "buoni". Tutto il contrario di noi "milanesi" col vestito buono ( faccio per dire, la moda è l’ultimo dei miei pensieri – purtroppo è il primo della Princess, ed in questo troviamo un precario equilibrio economico ) tutta la settimana e scaciati nel week end campagnolo.

Questa storia delle foto è veramente senza fine.
Dunque avevo fatto un album pubblico ed uno nascosto, in uno c’era scritto pubblico, con l’occhiolino vivo verde e nell’altro  c’era scritto nascosto, con l’occhiolino incupito grigio, tutto giusto no?
Ieri sera avevo caricato i media sul blog e sembrava tutto ok, salvo che non capissi più niente dal sonno, si vedeva solo l’album pubblico.
Oggi mi sono accorta che inspiegabilmente si vedevano le immagini di tutti e due, anche entrando come utente anonimo.
Non so cosa posso aver sbagliato, mi arrendo, ne tengo uno solo.
Voglio solo avvisare chi avesse visto la mia foto in costume da bagno,  che la foto è di 26 anni fa.

Ho fatto un post su grandemareblog… lo trovate qui nei miei link . Leggetelo prima che me lo facciano togliere per pedofilia, ci ho pensato dopo che l’avevo fatto… Ma no mica si può vivere così con la paura di tutto! 

Ieri sera  tanto per cambiare sono arrivata a casa tardi dall’ufficio,  carica di  scatolette sabbia per gatti riso soffiato, con le calze che si erano raggrinzite nelle scarpe, avevo perfino caldo. Dovevo andare a prendere mia figlia alle 20 all fine della lezione di cavallo, speravo ci fosse il capofamiglia ai soli fini anagrafici "vai tu intanto cucino qualcosa così non mangiamo alle 9". Niente, suona il telefono, il c.a.s.f.a. è ancora in ufficio tra l’altro fuori Milano, ora si muove. Ok, implicito, devo anche portare fuori  io il cane.Telefona mia madre. Porto fuori il cane.Avviso la Princess via sms che sarei arrivata a prenderla  alle 20.15. Prendo la macchina, almeno sta volta mi ricordavo dove l’avevo lasciata l’ultima volta (la uso molto, eh?), arrivo al circolo ippico, niente Princess. Faccio uno squillo. Trovo una sua chiamata persa. Rifaccio uno squillo. Niente Princess. Telefono: Ma dove sei? ti avevo scritto alle 20.15!  Mamy, ma sono le 20.13!   Acc! e io che non  avevo guardato l’orologio.
Mc Donald , infimo ripiego, ma è sulla strada del ritorno e si può posteggiare con facilità. Il cane abbaia in macchina da solo. Menù Texas scelto dalla Princess – aspettare 10 minuti. Sul pianerottolo di casa nel sacchetto si inclina il bicchiere della cocacola della Princess, nonostante il piedistallo,
gocciolio dall’ascensore, lago davanti alla porta mente si cercano le chiavi e si  cerca di raddrizzare il bicchiere. Pulisco il pianerottolo,  ripesco un gatto che se ne stava andando. Potevo anche  lasciarlo andare:  in cucina questa volta avevano sventrato il sacchetto dei taralli.
Uffa. L’affetto ti costringe a una strana esistenza.

P.S. Stamattina ero fuori col cane e mi si è lacerato il sacchetto con la spesa….

Sono stati giorni un po’ così, stanca stanca, tanto sonno.Quando arrivavo al pc mi si chiudevano gli occhi temevo di crollare addormentata sulla tastiera, chissà cosa sarebbe risultato in Splinder. Più o meno la stessa cosa di quando ci camminano i gatti solo che non sarei stata sveglia.

La situazione in ufficio è veramente sfibrante. Dopo averci impedito di lavorare in tutti i modi, assegnandoci mille incombenze ulteriori e diverse da quella che dovrebbe essere la nostra mission,  ora hanno pensato di assegnarci delle pratiche in base alle urgenze, pratiche mai viste ergo senza nostra  memoria storica, senza fascicolo, senza alcun precedente e senza neanche niente di scannerizzato (scansionato per chi preferisce il termine).

Fantasia al lavoro, altro che al potere!

           Immagine 002
immagine 314
          

ce l’ho fatta!!!!
Era un stupidata non cliccavo sul quadratino con cui dichiaro che non sono immagini pornografiche  (il  che è comunque sempre soggettivo, per esempio i gatti sono abbracciati in un  modo lascivo che non lascia dubbi ).  E’ venuto il dubbio a Primo Figlio!
Così posso omaggiare il mondo dell’immagine dei gatti informatici e del  segugio con cappellino.
Ed ora dopo questo gioioso annuncio fuggo in ufficio che è tardi.

 HELP object HTMLFormElement HELP
C’è qualche fattucchiero informatico che mi può dare una mano?
Ho aperto gli album in splinder uno bello pubblico ed uno bello privato, ho fatto tutti i riti voodoo prescritti da Splinder, mi sono messa al collo il peperoncino rosso similcorno portabuono regalatomi dall’Impaziente al compleanno, ho chiesto aiuto a chi conoscevo e secondo me ne poteva sapere, non sanno. Cioè mi hanno detto di usare altri appoggi web, ma io voglio il mio album Splinder, ci ho dato anche il mio cellulare, ci ho dato. Ho scritto alla redazione di Splinder ieri mattina (journal era l’indirizzo giusto?) hanno aperto il messaggio oggi e non mi hanno mandato l’invito a fare il post in soluzioni (mi hanno cestinato perchè il quesito era già stato posto? io non l’ho visto)
Succede che riesco a portare sul post le foto dal web, come da positiva esercitazione dei post precedenti a questo.
Quando cerco invece  di caricare una foto o un file mio, non dal web ma dal mio pc,  sull’album lo seleziono con "sfoglia" e quando clicco "aggiungi" mi viene un pop up con scritto object HTML FormElement, e non si carica niente.
Ho messo la frase in internet e corrisponde a un qualcosa che esiste in  informatica, con tutta una serie di cose in codice e io  non ci capisco un’acca.
A naso,  me mi manca qualche files nel pc. Però ho provato su due pc. Domani provo in ufficio.
Insomma, se non ci riesco, l’umanità tutta perderà le foto dei miei gatti.

Original Sacher-Torte Größe I

Sono andata in stazione a prendere per puro affetto quella taccagna della Princess di ritorno dalla gita a Vienna.
Ha portato la torta sacher più piccola che ci sia e la confezione di palle di Mozart più piccola che ci sia (ce ne sono quattro no? uno per uno)  ma ho capito la manovra:  "Mamy – approccio mellifluo – i soldi avanzati li posso tenere per lo shopping?
ASSOLUTAMENTE NO!!!!!
Comunque la stazione mi affascina sempre.
Mi piace il casino degli altoparlanti la gente che va e che viene.
Mi è venuta voglia di salire su un treno e andare a Venezia, vagabondarci senza una meta precisa,  come facevo con  Virgilio, il nostro modo di visitare le città, camminare  camminare  camminare,   vicoli calli cortili, dove siamo? andiamo di là.
Tanto rimarrà una voglia.

SAN GIUSEPPE
Interviste al TG3 a padri separati che hanno visto  riconosciuti i loro diritti a vedere i figli affidati alle madri.
"Erano  8 anni che non riuscivo a vedere i miei figli " e l’intervistatore"quanti anni hanno i suoi figli?" "12,  8 e 7".
Oddio, perlessità del primo momento, bisogna ragionarci un attimo, forse  ci possono stare.
Mi viene in mente mio padre, diceva sempre che, per celebrare la festa del papà, avevano scelto il padre ufficialmente meno padre del mondo.

E’ una cosa incredibile. In qualunque stanza io mi trovi, apparentemente da sola, se  appallottolo un pezzo di carta e lo butto nel cestino, una micia ci si tuffa dentro,  lo ribalta e comincia a giocare con la pallottola di carta. Può succedere enne volte di seguito. Come per tutti, il gioco più nuovo è sempre il più bello, si abbandona l’appallottolio vecchio per il nuovo.


Ci ho provato. Veramente cercavo su google una foto di Santa M.V. E’ colorato, fa tanto salvietta.
Quello che non riesco a riprodurre sono le foto di produzione casalinga.

L'immagine “https://i0.wp.com/www.comune.cormons.go.it/territorio/img/local/img2.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.


CD di Goran Bregovic non mi sembra di sentirlo più nominare ma a me piace sempre.
 
Due semafori, due mendicanti. Strano, mi sembrava di non vederne più. Che li abbia sguinzagliati la sinistra per mettere in cattiva luce la gestione Albertini/Pisanu? Uno dei due  ha i tratti arabeggianti e  si fa il segno della  croce, possibile o ho visto male? ma se lo vedono che succede,  non credo che la giustificazione che lo faceva per lavoro sarebbe ben accetta.

Comunque oggi giornata all’aria aperta. E ho la mano destra indolenzita, a furia di tagliar rametti e tronchetti, quelli grossi con la sega. Sono proprio un po’ giù d’allenamento: un dolore  anche aprire la lavapiatti, è il colmo. Forse lavare i piatti a mano faceva da impacco  e migliorava.
Giornata in compagnia del capofamiglia ai soli fini anagrafici, non è andata male, non sono stata abbandonata alla confluenza del Po e del Ticino, nè il capofamiglia è sceso dalla macchina facendo per dispetto 13 km a piedi come altre volte.
Sole pallido tanto vento, mi sento ancora congelata.adesso… sarà anche l’età.
Il lavoro nel vigneto non  mi dispiace, non è faticoso come altri, non devi stare piegata come che so raccogliere pomodori. E’ un lavoro di attezione e di pazienza, e ciononostante anche qui stanno sostituendo l’uomo con le macchine, Almeno per la potatura credo ancora no, per la legatura sì, le ho viste.
Il concetto di potatura della vite è lasciare il più in basso possibile un mozzicone di ramo con almeno tre gemme e due rami lunghi – tre gemme che dovranno diventare il mozzicone e i due rami l’anno successivo. Sembra facile, ma  anche le piante non sono tutte uguali, sarebbe più facile potare certi cervelli umani

Finito Bregovic torno all’amore di sempre Faber La canzone dell’amore perduto e tra poco  ci sarà Amore che vieni Amore che vai, La ballata del Michè il testamento e Walzer per un amore…. e le altre.  Ho cominciato ad odiare Carlo Martello ma le alte le adoro tutte anche quelle in dialetto che non capisco, la voce di Fabrizio è comunque musica.

Insomma ogni vite è un enigma da risolvere bisogna mettere a fuoco la situazione nell’intreccio dei tralci legati ai fili e siccome bisogna pensare mi piace mi concentro lì, e mi fa sicuramente bene.
Come la casa  rimarrà l’ultimo rustico dell’Oltrepò pavese da ristrutturare, così la vigna rimarrà l’unica artigianale. Abbiamo avuto tempo fa un’onorificenza da parte del nostro anziano vicino: Come milanesi siamo bravi.  Penso che sia il massimo che lì ti possono dare. E io sono una mosca bianca, una donna che pota. Lavoro di concetto, lo fa l’uomo, la donna passa a pulire i fili dai rami tagliati e rimasti  legati.

Sono carica di contraddizioni, in tutto. Da un lato sono stanca di questa casa e delle sue fatiche, dall’altro è una piacevole evasione,  io non sono una contemplativa, devo fare, creare devo vedere i risultati. Il riposo per me non è stare con le mani in mano, è togliermi l’ansia di dosso.  E’ avere tempo di fare le cose, e il tempo  è sempre poco e quando ce l’ho tante volte mi addormento perchè sono stanca.

Post scriptum.Dimenticavo un piccolo particolare, poichè tirava vento ho indossato per l’occasione uno splendido cappellino di lana celeste  con grosso  un  ponpon che metteva mio figlio all’asilo, ed il ponpon mi rimaneva regolarmente preso tra i tralci.
Un figurone, anzi un figurino, (una figurina non si dice)

Uscendo dall’ufficio mi avvio verso il metrò. Passo davanti alla macelleria islamica. Al parrucchiere egiziano. Alla panetteria della brasiliana. Alla pizza al trancio da Aladino.  Perpendicolare davanti all’ingresso della metropolitana un banchetto con grandi recipienti pieni di legumi è  pronto per essere travolto dalla torma frettolosa. Stasera davanti al banchetto un vecchio con la barba garibaldina declama a gran voce rivolto a qualcuno che non so "quel pirla lì, e pensare che stava sui traghetti a vendere i giornali, vendeva L’Unità, ah ahah, quel lazarun, perchè non ci torna" Ma, chissà a chi si riferiva. Avrei un’idea.

Poi ho pensato: sbaglio, o qui i manifesti della lega non ci sono? devo farci caso.