Ieri verso sera sono andata alla festa di Nazione Indiana, al circolo Arci Bellezza, ingresso obbligatorio con tessera.
Salutata qualche persona conosciuta, sono entrata nella sala dove si dissertava di precarietà, documentarismo, realismo e autorevolezza.. Seguivo le parole mentre scorrevano, non riuscendo a farne una sintesi, se mi si chiedesse un riassunto non lo so fare. Mi colpiva qualche frase, ci pensavo, e mentre ci riflettevo perdevo l'allaccio successivo. Ricordo di aver pensato due cose: una, perchè ci si deve complicare così la vita per leggere o scrivere – e questo è un segno della mia stanchezza, perchè queste complicazioni vorrei invece potessero divenire parte del mio quotidiano – e l'altra, che l'autorevolezza, per chi si occupa di cose scritte, è un po' come aver trovato il posto fisso.
Quello che mi piace dei Circoli Arci in estate (conoscevo quello di Turro) è il mangiare all'aperto. Certo, qualche zanzara mi volava sul naso, ma ha deciso di non attaccarmi.
Il menù sembrava esplicito, pesentava un sacco di cose marinare, che a me non piacciono. Invece dei fusilli con zafferano zucchine e gamberetti opto per una insalata e, per non smentirmi, salsiccia e patate fritte. Insomma, nell'ordine complessivo sono arrivati per me fusilli, insalata, salsiccia con patate fritte, e un piatto di patate fritte. Una cosa teutonica. Mi sono sentita morire. Tutto buono, per carità, ma troppo… mica era scritto sul menù che la carne aveva già anche il contorno.
Alessio Lega, più cicciotto di quando lo avevo visto un paio d'anni fa, mangiava al tavolo di fronte, per cui ero tranqulla sugli orari, vedendolo seduto lì.
Invece no… il concerto è stato annunciato alle dieci e mezzo, con un'ora di ritardo sul programma, e non potevo tardare, dovendo tornare a casa con la famigerata filovia 90-91, la stessa con cui vado e torno dal lavoro, malissimo frequentata nelle ore notturne.
Chiamo casa, "sto per arrivare, aspetto la 90, arriva tra 3 minuti, no, adesso il display segna in coda". (coda di che, a quell'ora?). Mia figlia salta per aria," la 90, ma mamma, sei da sola? la 90 a quesrt'ora? Ti viene a prendere Lorenzo", " Ma no, dai, qui alla fermata c'è gente a posto che salirà con me, non è ancora così tardi.".
In effetti, salendo nel mezzo leggermente affollato, la fauna non era delle più promettenti, parecchi con bottiglie in mano, e non di acqua, ma sono riuscita a trovare un posto a sedere davanti, in prossimità dell'autista.
La Princess mi ha accolto con un "meno male,hai fatto in fretta, mi hai fatto preoccupare"
Ah, queste mamme discole.
Dice mia figlia, che sul davanti del filobus, spesso rubano, mentre la coda è più frequentata dai maniaci.
Chissà come lo sa..