Ho cominciato a frequentare la scuola pubblica dalla terza elementare, in via Moscati, una traversa di Corso Sempione, ed ero “avanti un anno”, mi dicevano così. Guardando e riguardando uno dei libretti da piccini, che spesso altri mi leggevano, le lettere avevano cominciato ad avere un significato, e ero corsa dalla mamma ” mamma so leggere, senti” e avevo letto, piano, quasi una lettera per volta, e doveva essere vero, perchè qualche giorno dopo ero nella segreteria dell’Istituto San Celso, col mio orsone giallo e naturalmente con la mamma, ed una tipa mi chiede: “Iscriviamo all’asilo questa bella bambina?” ed io risentitissima “Alle elementari!” Se l’abito non fa il monaco, neanche l’orsacchiotto può fare la bambinetta dell’asilo.
Dell’asilo non avevo poi un gran bel ricordo, un anno dalle suore Marcelline, davanti alla Chiesa di Santa Maria Segreta, queste suore tutte nere, le noiosissime lezioni di vocaboli francesi, e la crudelissima risata generale quando a suor Clotilde si era allentata la cuffia e abbiamo visto che non aveva i capelli. “Cabaret” diceva, e ci faceva vedere il vassoio, noi tutti in coro ripetevamo ” Ca-ba-ret”, e poi verre, e poi eau, e via di stoviglieria.
Però, io la cosa delle lettere che prendono forma, me la ricordo benissimo.
Al San Celso eravamo in classe mista, ed ero innamorata del Sandro biondo con gli occhi azzurri, mentre era l’altro Sandro che voleva fidanzarsi con me. Non ho dei ricordi particolari di nessun altro, se non della Lidia, jugoslava, che doveva venire a giocare un pomeriggio da me, poi non avevano più potuto accompagnarla e c’ero rimasta malissimo, una tragedia con pianto inconsolabile. Riguardando la foto, so però ancora un sacco di nomi: uno dei compagni, giusto uno di quelli che non aveva lasciato alcuna traccia nella mia memoria, l’ho poi ritrovato come boy friend di mia cognata, ma questo è meglio non ricordarlo più di tanto. Anche la maestra aveva un nome indimenticabile, Amalia Mela, era bionda e le volevo bene, non aveva niente della fattucchiera, non le importava niente del cent di Paperone nè voleva avvelenare Biancaneve. E se ho svelato qui il nome della mia maestra, è solo perchè nelle domande di sicurezza degli account scelgo sempre “la marca della tua prima bicicletta”.
Di una cosa mi sento sicura, non avevo ancora, a quel tempo, la sensazione di cane sciolto, di solitudine in mezzo alla folla, che mi avrebbe seguito tutta la vita, dalla terza elementare in poi.
La seconda a destra, secondo la mia ottica ( della destra e della sinistra ho chiaro solo una cosa…non voterò mai a destra 🙂 ). Io avevo Suor Paolina e poi la maestra Adilia B. che precorrendo i tempi aveva attivato anche i laboratori di musica, pittura e ricamo. A Natale ci faceva giocare a tombola e per premio c’erano i cioccolatini Perugina. Ricordo uno a forma di banana, buonissimo. Organizzò anche una gita a Grado per una specie di gemellaggio con un’altra scuola e un giorno ci portò a casa sua a Perugia. Quando si dice amare il proprio lavoro!
ecco, e te perchè fai i commenti più belli dei miei post? 😀
Mah, io dell’asilo mi ricordo che c’era una suora cosiddetta cattiva, e delle altre no. Inoltre, siccome stavo quasi soltanto coi bambini più grandi di me, mi imbelvii abbastanza quando Sandro andò in I elementare, e io dovetti starmene lì coi miei coetanei, che ritenevo babbèi. Avevo ragione, perché Sandro è oggi neurologo di fama nazionale e i miei coetanei no, per niente affatto.
Bèi ricordi hai sempre, tu
I miei ricordi hanno di bello che vi fanno tirar fuori i vostri! Così, abbiamo entrambi un Sandro nei nostri trascorsi.
Perdonami irruzione…ma anche io ho fatto il San Celso in via Paravia e ho avuto come maestra la dolcissima signora Mela. Mia mamma era diventata sua grande amica e papà aveva aiutato sua figlia per il lavoro molti anni dopo. Io son Luca Bizzarri ma tu chi sei?
io Cristina Solza, debbo essere più antica di te… quando sono andata al San Celso era ancora in Piazza dei Volontari, dietro alla Chiesa del Corpus Domini, doveva essere il 1960, ho fatto la prima e la seconda.
Caspita….io sono del 1964….la Mela era dolcissima. Da quando è scomparsa mia mamma mi viene in mente tanto anche lei…e ieri trovo te e questo magnifico ricordo. Grazie….se posso ti darò amicizia su fb…di cose + tecnologiche non ne ho e non ne so molto…
Ti ho scritto in Fb, se sei tu, di ISP! Se sei tu poi chiedo il contatto, perché possono chiedermi amicizia FB solo amici di amici