Archivio mensile:marzo 2014

12 anni schiavo


Che si vada a  vedere un film con questo titolo e ci si aspetti di farsi quattro risate, no certo, ma non c’è motivo di sorridere per tutta le due ore del film.  a saperlo sorridevo di più  durante le scenette di vita familiare all’ inizio del film.     Neanche si va a vedere un film con lo scopo di sorridere tutto il tempo, dentature bianche catarifrangenti nell’oscurità della sala,  volevo solo far capire la tensione presente in tutto il film.
Quando sono uscita dal cinema, avevo una domanda, perchè adesso un film così?  Ho poi scoperto che il regista,  omonimo dell’ americanissimo  scavezzacollo dai capelli gialli, che ci ha lasciato già da una trentina d’anni,  era un robusto inglese di colore, che forse aveva qualche rimproverino da fare agli americani,  a quei cruentissimi migranti europei che si erano imbarcati sulle caravelle.
Durante il film,  cercavo nella memoria scene de “La capanna dello zio Tom” , perchè “Catene” e “Mandingo” mica li ho visti.  La capanna dello zio Tom  mi faceva piangere, da bambina, sia come film che come libro,  ma nel ricordo mi sembra un Male quasi bonario, in confronto al Male  rappresentato in questo film,  per il quale l’unica consolazione era invocare la nemesi, un giorno.  Se allora la sofferenza mi commuoveva,  ora mi ispira ribellione e raccapriccio, ma non credo che il motivo sia la mia età più stagionata e l’esperienza di vita stagionata,  sono ancora capace di piangere  come una fontana davanti a certi film.  Il primo piano sulle piaghe, lo strappo dei figli alla madre, la bimba destinata ai pedofili del Nordamerica, i soprusi sono al limite del compiacimento.
Non so fino a che punto il film mi è piaciuto, non lo taccio di qualunquismo perchè è una storia vera, e le biografie non sono mai qualunque.  Il protagonista,  interpretato da un attore dal nome  indicibile o per lo meno per me irricordabile, Chiwetel Ejiofor,   non è così accattivante, l’unica scena in cui mi sono sentita partecipata è stata quella in cui, durante il funerale di uno schiavo, si sblocca e  canta  il gospel con veemenza, insieme a tutti gli altri, un misto di rassegnazione e di forza.  Bass/Brad Pitt piomba nel film come un angelo salvatore, deus ex machina,  un architetto canadese abolizionista che dirige gli schiavi dello schizzato Edwin Epps nella costruzione di un gazebo. Di punto in bianco si mette a fare un panegirico allo schiavista, conquistando la fiducia del nostro  Solomon Northup, che lo supplica di avvisare la famiglia a Saratoga di dove sia finito e di venirlo a salvare, con i suoi documenti di uomo libero. Risparisce e appaiono i salvatori di Solomon.  Insomma, un personaggio poco amalgamato nel contesto del film, ma l’importante è, che amalgamato o no,  nella realtà del 1853 abbia salvato Northup,  che ci ha lasciato il libro delle sue memorie e ha passato il resto della sua vita a combattere la schiavitù.
Certo che, 12 anni schiavo… nel film nulla ti fa pensare al tempo che passa, sembra sempre immobile, immobile come la condizione degli schiavi e i campi di cotone.
Bellissime le foto di natura della Louisiana e del Mississippi.

Riepilogando

m quadretto acquarellosoMichela va a prendere l’armadio mercoledì alle 14.  Dentro all’armadio ci sono il vassoione d’argento e una borsa di scarpe della mamma e una altra di vestiti.

Ho scoperto i due giacimenti ulteriori di cose della mamma, sotto il letto blu (che non ho avuto il coraggio di tirare giù ed è ancora col materasso su)  e negli armadi della Clara, poi li porterà lei con il Mimmo.

Sul letto di metallo in camera mamma c’è tutta la biancheria di casa: lenzuola, salviette, tovaglierie, coperte di lana, sono grosso modo impilate per… argomento.

Ci sono il battipanni, un bastone e le cose dello stiro.

Nella cassapanca oltre a sacchetti ci sono un sacco di cose di elettricità, il Beghelli etc.

In camera Clara ho trafficato al buio, vuoto armadio e cassettiera, c’è il tappeto che forse è un peccato lasciare se non lo prendi, io con gli animali non lo uso.

Ecco, le cose piccole sarebbero portabili all’usato (sgabelli, lampade) le cose grosse no  perchè non saprei dove tenerle nel frattempo (potrei andare il 22 marzo, forse, a me piace quello di Intra, lavora bene)

Bagni vuoti entrambi come mobilietti, cioè lasciati solo detersivi e carta igienica, tolti farmaci profumi vuoti  etc ci sono sui lavandini saponi e cose per la barba e disinfettanti.

salotto  anticamere tutto a posto, c’era poco, ho dimenticato di svuotare la scrivania del papà, lasciate ciafrusaglie in vetrinetta, i maissen sono sbeccati  ma non sapevo se buttarli lo stesso.

Cucina buttato via tutto l’alimentare tranne zucchero caffè sale e un pacco di spaghetti non scaduti, buttate via le tazze sbeccate, lavato le cose che c’erano lì da lavare (lo scaldabagno era acceso, ho lasciato giù la tapparella e un filo di finestra aperta) .

Ho rimesso tutte le 4 chiavi dell’armadio della mamma che erano nel cassetto.

Ho lasciato fuori: gli attrezzi elettrici di cucina, così li vedi se ti interessano: il grill grandino TEFAL è ottimo per fare le cose grigliate, tipo la verdura e così, ce lo ho uguale, ti consiglio di tenerlo. Fuori anche i coperchi grandi, perchè se avevi preso le pentole grandi, magari sono i loro coperchi. Fuori anche calici e bicchierini, all’usato li prendono basta siano 12 e lo sono. Il servizio di posate nero nella zuppiera dorata è completo, da 6, e bellino. Nell’armadietto a vetrina ci sono anche 6 tazze da caffè con piattino, e  set di teiera etc bianche, sicuramente vendibili all’usato. Stesso criterio insomma per le altre cose esposte: se non le prendi tu le prendo io e provo a portarle all’usato. Ah, le pirofile, qualcuna mi serve (ne ho rotte un po’) una grande rettangolare l’ho già presa (ce ne erano due più o meno uguali).

Non ho toccato il letto di ottone pensando che magari ci ridormi, e neanche ho riguardato gli armadietti sul balcone, ormai era buio, sono andata dopo la mamma.

La roba che è a lavare cosa faccio? mica si può lasciargliela nella cesta e nella lavatrice.

La porto a casa la lavo e magari la prende la Rocio? ho guardato e c’era una felpa, che ti ho messo in anticamera, il resto mi pare biancheria e asciugamani SE&O.

 
Cristina