Impressioni Sanremose.

Confesso… mi sono piazzata in cucina col pc, un occhio al pc, un occhio alla tv, magari anche un orecchio, trattandosi di Festival della Canzone.
Goran Bregovic schiocca le dita alla sua orchestra, ha un piglio da domatore con i suoi leoni, ma  Romagna mia non gli si addice, credo si addica a ben pochi.
Le rughe sono dappertutto a Sanremo, a Morandi gli hanno invaso anche la voce.
Al Jarreau non l’avevo mai visto, e mi ha lasciato un’impressione dolcissima, non tanto per il canto, era la canzone del Padrino, “Parla più piano”, alla canzone non ci facevo più tanto caso, guardavo quest’uomo, come si muoveva, attentissimo, con una quasi  timidezza, come si appoggiasse appena a terra,  ed aveva un tale sorriso, che sembrava venir da un altro mondo, che non c’entra  niente con lo spread e moody’s e l’art. 18 e i bunga bunga.  Forse è un angelo, che mica debbono essere sempre con capelli riccioluti in una profusione di azzurri e di gialli oro.
Credo che con quelle luci che partono con la musica, tempo dieci  minuti mi verrebbe la frenesia di levare le tende.
Ora Lucio Dalla, si è seduto al piano, e non lo si vede più. Mi viene in mente il mio amico di secoli fa, Glauco, a Chiavari, che era bassissimo e aveva una mini minor, e quando vedevamo arrivare una Mini vuota, era lui.
Morire che mi ricordi il nome di un cantante o un titolo per più di trenta secondi.
Questa serata mi sembra più ordinata della prima, meno fumosa, mi sembra meno anche l’invasione pubblicitaria.
Che il Festival delle rughe continua, ma Patti  Smith è Patti Smith, e anche Because the Night e poi le rughe mica bisogna vederle negative, sono solo un segno del tempo, come la corteccia degli alberi.
A volte, il viso invecchiando avvizzisce, ma nel reticolo di rughe gli occhi continuano a brillare, la bellezza non lo abbandona: ci sono visi che diventano invece maschere deformi, saranno forse persone che non si sono volute bene.
Per esempio Loredana Bertè, che non so se ammirare per la tenacia e il  dolore intrinseco della sua persona.
E comunque, il Festival, importa per la musica, mica per le manfrine, e stasera è stato gradevole, e poi non c’era il sermone, che veramente, anche quello ormai sembra di un altro pianeta, e non  lo stesso pianeta di Al Jarreau.
Irene Fornaciari ha la voce vuota, ma forse dovrei sentire qualche cosa d’altro di suo, o di altro genere.
Stasera è stato bello probabilmente perchè non erano canzoni per Sanremo, che quando le ascolti pensi che non si può più scrivere nulla di nuovo, le ascolti e le senti stentate, tipo   si son seduti lì al tavolino,  ora componiamo: (proprio con i due punti) non lo dicono, ma c’hanno due dadi,  con scritto amore cuore braccia labbra cielo pioggia gelo ruvido lontano pensiero lasciato  piccioni. Qualche volta una canzone riesce, e spacca.

12 pensieri su “Impressioni Sanremose.

  1. margherita

    “Stasera è stato bello probabilmente perchè non erano canzoni per Sanremo” concordo in pieno.
    Ieri sera non ho visto il programma l’ho sentito e così mi è piaciuto. Ho evitato così di vedere anche le rughe, che poi son pure le mie ^_^

    Rispondi
  2. dannella

    Quando si dice il destino, se non fossi venuta a curiosare nel tuo nuovo blog (a proposito, benritrovata Tip), mi sarei persa questo magnifico esempio di cosa significa essere un musicista a tutto tondo. Non guardo Sanremo, non mi interessa, quindi GRAZIE per questo splendido video.

    Rispondi

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...