Il silenzio della notte è bucato dal canto di alcuni uccelli, invisibili, un canto troppo grande per un usignolo, e troppo articolato per un rapace.
Non ho sentito stamattina i gabbiani e le rondini, mi ha svegliato un uomo che prendeva il suo ciclomotore, che rispondeva ad un altro affacciato alla finestra “Non ho voglia di lavorare oggi, pazienza, ancora un mese”.
Arrivano parole dall’altoparlante dell’Imbarcadero, so che annunciano una partenza, poco dopo i tre suoni di tromba del battello la sanciscono.
Una portiera sbatte, la macchina parte.
I passi di una persona che si dirige verso il lago.
Voci di ragazzi che passano.
La vicina di sotto, dal balcone, parla con un’altra signora affacciata alla finestra, sulla piazza, una delle due si chiama Maria, forse entrambe si chiamano Maria. Mi pare un’abitudine quotidiana, chissà se è una specie di appuntamento sottinteso, o entrambe controllano la finestra, per affacciarvisi casualmente nel momento in cui intravedono l’altra.
Ora, note educate di un contrabbasso.
Una signora silenziosa sta seduta in vista al balcone, ha una gamba ingessata.
Mi piace stare qui, dove i suoni arrivano distinti, e mi accorgo del silenzio.
Mi piace come scrivi.
Oh… grazie! 🙂
forse, è proprio l'usignolo.
Hai il tuo piccolo angolo di paradiso, eh? Sembra così delizioso, soprattutto quando "ricami" queste piccole storie!
Un abbraccio.
Mi devo aggiornare…sorry! Con un po' di pazienza anche perchè ho quasi perso l'abitudine alle nottate al pc
Una bella fotografia con te dentro. Bella.
Passando per caso…."ti ascolto…."
Restare in silenzio, per me è indispensabile, ma non per isolarmi dal mondo, semplicemente per ASCOLTARE e…..assaporare tutte l'emozioni che mi aiutano a crescere ancora…….
Piacere, …..semplicemente …..
Marita.
un saluto affettuoso 🙂
Non tutti sanno apprezzare e dare un'emozione ad ogni suono… Con il tuo racconto ci sei riuscita. Grazie per averlo condiviso.
che bello leggerti:-)