CUORE

CUORE

Stamattina aprendo la scatoletta per il cane ho ripensato all’agosto di  qualche anno fa., quando con la Princess andavamo a dare da mangiare ad un gruppetto di quattro cani randagi che stazionavano in una curva un po’ prima di casa nostra.

C’era un segugio come il mio, che si lasciava avvicinare con molta diffidenza, e tre femmine, piccoline, bastardine. Gli mettevamo la pappa e stavamo a vederli mangiare, una notte che c’era il temporale eravamo preoccupate per loro, ma la mattina dopo erano ancora lì.

Poi un giorno il segugio non c’era più, qui in zona sono quasi tutti vignaioli e cacciatori, probabilmente qualcuno se lo era portato via…. Speriamo che non lo abbia poi riabbandonato … Ci sono tanti cani da caccia nei canili,  che non si sono dimostrati all’altezza…

Anche il mio segugio era randagio, infatti  ha paura degli  spari, e nelle orecchione lunghe ha  un sacco di granini, pallini di fucile ha detto la veterinaria. Qui si dice che i cani inadatti alla caccia o li fanno fuori o li abbandonano sparandogli  dietro per farli allontanare.

Certo che qui i sentimenti verso gli animali sono un po’ diversi rispetto i nostri “cittadini”…  

Una volta mi avevano detto che davano fuoco ai porcospini, perché rubavano le uova dei polli, io non ci credevo fino a quando non ne ho trovato uno semicarbonizzato morto nel nostro prato.

Ora è tanto che no trovo porcospini qua ( a dire il vero non ne vedo neanche schiacciati per strada, accadeva spesso)  erano così carini, una volta uno caduto in una buca si è fatto coccolare, ovviamente sul pancino. E credo che uno ci passasse  tutte le notti davanti a casa, trovavo la “traccia” (eufemismo) lo sapevo perché ho comprato un libretto con le tracce degli animali e avevo trovato la foto.

Tornando ai cagnolini, le femmine sono state lì ancora un giorno o due da sole, dopo non c’erano più. Una me la sono ritrovata sul nostro terreno, corteggiatissima dal cane dei vicini, Ugo,  e ambita a distanza dal nostro.

Così le davo sempre la pappa e le mettevo l’acqua, e Ugo la lasciava devotamente mangiare, cosa eccezionale visto che da noi cerca sempre di rubare tutto: da giovane l’ho perfino trovato sul nostro tavolo dentro casa che si faceva una nostra torta.

Mi sono accorta poi che la cagnolina mi aspettava, quando andavo via in macchina, e la notte c’era la sua ciambellina sotto l’ippocastano davanti a casa, ma non si lasciava mai avvicinare più di tanto.

Poi un giorno si è lasciata accarezzare, e mi ha sorriso, giuro che mi ha sorriso, perché poi  lo ha fatto spesso, mettendomi una zampina sul braccio, però senza mai farsi prendere.

Se andavo dalla vicina lei mi seguiva a distanza ed  aspettava davanti alla porta.

Ricordo che avevo chiesto al telefono a mio figlio “Tua madre è  pazza se arriva a Milano con una cagnolina che le sorride?“

Siamo partiti per tornare a Milano, senza la cagnolina, razionalmente… ma la Princess ed io in macchina ci siamo ritrovate a piangere come fontane.

Poi mi ha telefonato la vicina che la cagnolina dormiva ora sempre contro la nostra porta, non più sotto la pianta,  e che ogni tanto andava a lasciarle da mangiare, e che non riusciva a prenderla, se no l’avrebbe tenuta lei.

Così il sabato sono tornata per cercare di prenderla, sono riuscita a infilale un collare,  l’ho portata dalla vicina, si è liberata, è tornata a casa nostra. L’ho ripresa, mi ha visto entrare dalla vicina, dopo è più o meno stata lì, mi sono sempre chiesta, forse perché  mi aveva visto  solo entrare ma non uscire da quella casa. Poteva essere?

E’  morta pochi giorni dopo schiacciata da un camion nella curva tra casa dei vicini e la nostra… da un altro vicino che non ha chiamato in tempo il veterinario per non  spendere i soldi, ha detto. E l’ha lasciata lì così… per quanto?

E’una cosa che non mi so perdonare, lei mi aveva scelto, avessi seguito il mio cuore.

3 pensieri su “CUORE

  1. pigio00

    Anche prima dei miei due cocker, avevo visto un cocker abbandonato ai bordi della Milano-Meda anni fa e decisi che, al ritorno, se c’era ancora, mi sarei fermato a caricarlo. Al ritorno l’ho trovato morto… ma da lì ho imparato…. e allora ho capito che, in fondo, l’importante è imparare.
    Anche se non mi abbandona mai quella vocina… “carpe diem”….

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