Sul lungolago di Pallanza, due svassini si esercitano, mentre la mamma cerca per loro il cibo sott'acqua, quando la vedono riemergere corrono da lei pigolando.
Sarò scema, ma resterei a guardarli per ore.
Sul lungolago di Pallanza, due svassini si esercitano, mentre la mamma cerca per loro il cibo sott'acqua, quando la vedono riemergere corrono da lei pigolando.
Sarò scema, ma resterei a guardarli per ore.
La folaga sembra accennare a un passo di danza!
A fotografare gli ucceli nuotatori spesso si fa un buco nell'acqua (ma qui sotto si vedono le zampotte della folaga)
Ripreso lo svasso, con i ciuffetti d'ordinanza!
Sì sì piccino, adesso ti do la briciola!
E' poco bello?
Le tre superstiti. L'anno scorso erano 7, nel porticciolo di Pallanza, in luglio era arrivato "Oco", il diverso, che non si era integrato al gruppo (che era diventato di 5, e poi di 4…) Da marzo è scomparsa un'oca ed anche Oco, e mi viene il magone a pensare che se lo sono magari mangiato, era venuto anche a prendere il pane dalle mani…
ho fatto un po' di tentativi con la macchina fotografica nuova…
( sono pigra a leggere le istruzioni)
Passo davanti ad una cancellata, nella pausa pranzo, al di là c'è un prato, ed un ritrovo per gli anziani del quartiere.
D'estate, al martedì pomeriggio, attraverso le finestre aperte mi arrivano le loro musiche da ballo.
Il prato non è ancora stato tagliato, e vicino alle sbarre ho visto delle pratoline corpulente… m'ama non m'ama, ma no, mi son detta, tanto stavolta so come va a finire, non c'è più la suspence.
Quanti ne ho spiumati, di quei poveri fiorellini.
Bambina, con la Gloria e la sua mamma al Parco Sempione ne raccoglievo mazzolini da portare a casa alla mia, di mamma, che, non lo sapevo allora, era fuori, con ogni probabilità seduta a qualche tavolo di ramino.
Le pratoline diventavano anche il riso con lo zafferano, quando si cucinava per le bambole.
Crescendo, il gioco con le pratoline si era fatto più complicato… m'ama non m'ama… non m'ama, per forza, ho preso due petali insieme, 'spetta che rifaccio.
LA POSIZIONE DELL'ALBERO
La luce invernale è certamente diversa da quella estiva, i contorni sono netti,
l'acqua sembra uno specchio.
Sotto, un qualche uccello – fortemente sospettato un piccione- si dirige, poi cambia idea
e torna indietro, le sue impronte nella neve sembrano una decorazione con le stelline…
in fondo Natale è vicino.
Dare il cibo alle papere questa volta è stata un'impresa, i gabbiani affamatissimi si lanciavano sui pezzi di pane e di grissino, beccando le anatre. Un'anatra nocciola che si era impadronita di un pezzetto di pane fuggiva nuotando veloce lontana dal gruppo, ma è stata inseguita da un gruppo di gabbiani. Qui sembra che si siano rassegnate, e stanno a guardare. Poi, incamminandomi sul lungolago, vedevo gabbiani col mio pane nel becco che dovevano ancora difenderlo dai colleghi.
Questo è una new entry, credo che sia un gabbiano reale, ha un verso meno stridulo degli altri, un'aria pacioccotta, ma non è che sia meno affamato.
Stanno aspettando me, mi hanno visto arrivare con un sacchetto e sono usciti dall'acqua.
Con mio stupore Oco, il diverso, ha camminato verso di me, si è fermato aprendo il becco, insomma, ho dovuto dargli i pezzettini di pane così, direttamente. Mica scemo, così non doveva competere.
Nel porticciolo, c'erano le solite oche sornione, qualche papera, e la folaga non era più single: una appena arrivata, credo, perchè non era ancora abile come l'altra nel dribblare le papere per prendere il tuchelin di pane. I gabbiani non si sono accorti di quello che avveniva silenziosamente tra le barche ormeggiate e almeno queste paperelle hanno mangiato qualcosa.
mi ritrovo sulla riva del lago a lanciare i pezzetti di pane secco alla fauna avicola.. Non è una cosa facile riuscire a farlo con equità!
Il cigno è prepotente, e cerca di allontanare gli altri, beccandoli sul dorso.
Le anatre vedono un po' di tafferuglio, ed arrivano anche da lontano, ma sono timorose del cigno.
I gabbiani, che d'estate si facevano i fatti loro in mezzo al lago, ora accorrono in picchiata, stridendo, e ancora le anatre si scansano, una furbissima ha nuotato fin sotto il pontile dell'imbarcadero, inseguita da un gabbiano.
I piccioni e i passerotti si affollano sulla riva.
Lo svasso continuava indifferente le sue immersioni, mentre lo svassino piccolo faceva prove di immersione vicino alla riva, ma ad un certo punto è scomparso.
Nel porticciolo, c'erano molte anatre, che però rubavano i pezzi di pane alla folaga solitaria: avendo un becco piccolo appuntito la poverina aveva difficoltà a trattenerli
Una barca galleggiava semi sommersa, ed un'anatra ci si è avventurata sopra, e poi è schizzata e se l'è data a gambe palmate nuotando: indovinate cos'era successo? Dalla barca è spuntato lo svassino, quello che già l'altra settimana si divertiva a punzonare le papere arrivando di nascosto sott'acqua. L'Oco starnazzava goloso nuotando, mentre le colleghe oche, quattro poi e non cinque, camminavano dondolando come le oche degli Aristogatti, e si sono fermate a mangiare i pezzetti di pane che ho tirato loro, ma non tutti, perchè proprio da oche alcuni non li hanno visti, camminandoci sopra.
Ora sì che c'è silenzio assoluto. Ho spento il fuoco sotto la pentola, le patate che avevo messo a bollire sono pronte. Per me milanese, la cosa fantastica di questa casina a Pallanza che mi sono trovata, è il silenzio. E' situata tra i vicoli di acciottolato del centro storico, a ridosso del lungolago. Macchine poche, solo quelle dei residenti. Il silenzio è ancora più totale, perchè piove, e non c'è nessuno in giro. Credo che oggi sarà una giornata pigra, avevo intenzione di fare un giro in bicicletta, ma non sono così determinata da affrontare la pioggia. Certo uscirò quando smetterà, per portare il pane secco ai miei amici paperi.
Ieri sera quando sono arrivata, ho fatto un giretto veloce sul lungolago, per vedere come stavano… nonostante fossero già quasi le dieci, si vedeva sull'acqua il petto bianco di uno svasso, a quanto pare sempre attivissimo. Forse, se è ancora qui a metà ottobre, non migrerà. Sui moletti si vedevano le sagome delle papere addormentate, e su uno di quelli, in loro compagnia, un cigno bianco allungava il collo e si acconciava le piume del dorso, si sprimacciava per dormire, poi avrebbe adagiato il collo lì.
Strano, però, un cigno solo, "dispari", e strana la postazione. Forse, perchè finita l'estate, il lungolago è tornato molto tranquillo. Qui a Pallanza c'è di solito una coppia, quella che ho fotografato spesso con i quattro cignetti, che sono però spariti. Ora dovrebbero essere grandi quanto un adulto, ma ancora con piume marroncine, e dovrebbero essere ancora con i genitori, penso. Almeno, l'altro week end erano qui in visita i cigni di Intra, una coppia ed un figlio, e stavano ancora tutti insieme, adulti e giovane. Le famiglie dei cigni sono molto unite, e credo anche le coppie di svassi; hanno anche l'identica abitudine, nuotando, di portare i piccoli sul dorso: arrivati alla meta, vedi le ali sollevarsi leggermente ed i piccolini scivolare giù, pluff, nell'acqua.
Le oche nel porticciolo dormivano, spiate da un gatto, tre tutte vicine, e due staccate, una a sinistra ed una a destra del gruppo di tre. Data l'oscurità non ho potuto riconoscerle. Quando sono arrivata a Pallanza erano sette, poi erano diventate cinque. L'ultimo week end che ho passato qui sembravano inesorabilmente diventate quattro, più Oco.
In ogni caso, Oco è un "diverso": ha becco e zampe più arancioni delle altre oche (che sia un fattore dipendente dall'età?) Non ho mai visto le oche, contro ogni leggenda sempre silenziosissime, uscire dal porticciolo, e raramente le ho viste nuotare; al pomeriggio vanno a dormicchiare in una aiuola erbosa, e forse è qui che sono facile preda di cuochi malintenzionati. Oco no, nuota starnazzando anche nel lago aperto, l'ho trovato un giorno anche sul tratto di lungolago più "turistico", si mescolava tra le papere ed i cigni, pareva si allungasse cercando di sembrare un cigno.
Soprattutto, Oco e le oche non stanno mai insieme, non hanno fatto branco. Così ieri sera ero curiosa, vedendone cinque. Che fosse tornata l'oca dispersa? Oppure Oco, avvicinandosi il freddo, si sta integrando con il branco, o il branco ora lo accetta? Il moletto di fronte, dove di solito staziona solitario Oco, non era illuminato e non arrivavo nell'oscurità a distinguere la sua sagoma bianca.
Beh, prima o poi vincerò la pigrizia ed uscirò.
Ieri era una giornata nuvolosa, al mattino ha piovuto, nel pomeriggio il sole a tratti si faceva strada. Il tramonto è stato così… stanco.
Vedendo tre cigni, di cui uno beige screziato di bianco, ho pensato che fossero quelli che avevo visto nel porticciolo di Intra a metà settembre. E avevo ragione… usciti dal porticciolo, hanno virato a sinistra e velocemente sono scomparsi alla vista.
Una siepe dal fiore giallo, a Villa Gulia, non so come si chiami. Lo stavo fotografando e due signore si sono fermate, osservando le gocce di pioggia sui petali… per un attimo mi sono sentita utile.
Le oche dopo la passeggiata ai giardinetti tornano nel porticciolo. Sono un po' preoccupata per loro.
Quando ho preso la casa a Pallanza erano sette, poco dopo erano diventate cinque. Non ho visto nidiate, ed ora sono quattro. In luglio è arrivato un intruso, che io chiamo Oco, ha le zampe ed il becco più arancione,è più vivace di queste, non si unisce al gruppo, e nuota, anche oltre il porticciolo: le oche si vedono poco in acqua, e mai le ho viste fuori, nel lago aperto. Forse Oco vorrebbe essere un cigno.
Il cigno giovane sta facendo esercitazione, credo.
A questa foto tengo moltissimo, ho avuto come si dice culo nel riuscire a riprendere lo svasso sott'acqua. E' lo svassino, che si diverte a pinzare il sederino delle anatre arrivando sott'acqua: ieri glielo ho visto fare più volte, ed una l'ho cuccato. Ingrandendo la foto, magari direttamente da Flickr, si vedono bene anche le zampotte, ed il collo allungato, il becco e l'occhietto aperto!
Non mi ricordavo che avevo lasciato l'opzione del colore con seppia… vabbè.
Comunque, buttando pezzi di pane gli uccelli si scatenano ed arrivano da ogni parte.
Si vede che è cominiciato l'autunno… i gabbiani sono tornati a riva, in giugno luglio e agosto se ne tenevano lontani., e sono tutti più affamati, forse anche perchè ci sono meno turisti.
Io mi diverto come una bambina… che c'è di male?