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Crescere.

Quando un bimbino biondo ti appare in cucina con solo le mutandine e ti dice "Ho fatto la caccata" ti viene, no,  da guardare in giro, per terra, con un filo di smarrimento, ma poi chiedi meglio… insomma era orgoglioso, aveva fatto la pipì nel water, una cascata.

Parco Serengeti

Ogni tanto quando sono nel mio angolo al pc arriva il piccolo Tsunami, si arrampica sulla libreria tenendosi allo schienale di una seggiola e così pericolante mi sorride, e lo prendo con me sulle ginocchia.
Guarda lo schermo e col ditino cicciotto, che ingolosirebbe la strega di Hansel e Gretel,  indica delle figure e dice "io voglio questo".
Allora gli dico "guardiamo questo" e vado a cercare qualche filmato su You Tube… ora invece dei cartoni animati scelgo per lui documentari sugli animali, risparmiandogli per ora quelli cruenti, la lotta per la sopravvivenza per ora la limito ad un inseguimento.
"Gatti pazzi" lo fa morire dal ridere.
Oggi gli ho fatto vedere un filmato sui lupi, il lupo per i bambini è sempre quello cattivo delle fiabe, mentre questi erano bei cagnoloni che correvano sulla neve.
Trovo particolarmente bello quello che ho riportato qui, della serie  del parco Serengeti, anche se la voce che accompagna le immagini  è piuttosto antipatica.
Mentre Tsunami mi indica gli animali che riconosce, gli dico il nome di quelli che non sa, e  mi rendo conto di quanto questa visione rilassi me, forse ci dimentichiamo troppo spesso della natura, che pure fa parte di noi, del nostro far parte del regno animale. 
La danza dei fenicotteri, la luna nella foresta, gli animali al bagno, i leoni addormentati a pancia in su come i gattoni.
Penso al titolo del filmato: Parco Serengeti. Una volta questo era il  loro mondo, non era un parco. Mi sembra una cosa così orribile.

Le formiche non sono poi fortissime.

Sul pavimento in cucina, controluce con la porta finestra aperta,  la Princess ed io osservavamo una briciola enorme semovente, mentre Baby Herman zompettava con una fantastica mazza di cricket.
Una mosca si è posata sopra, ma la briciola non ha rallentato.
Baby Herman ha cominciato a vacillare e plof, si è seduto sulla briciola.
Era troppo per la formica, che poi ha vagato per la cucina sbandando come fosse ubriaca.

Intervallo

A volte nell’intervallo vado  a mangiare da sola, nel baretto più vicino all’ufficio.

Non offre una  gran scelta, ma vado tranquilla sulla piadina o con l’insalatona.

Mi sono scelta il tavolino single, nella saletta del retro, la porta aperta sul cortile.

Mastico la mia piadina.

Arrivano due colleghi, marito e moglie,  e mi chiedono se voglio andare al tavolo con loro, faccio segno di no con la testa.

Finito di masticare, mi spiego meglio “Grazie, ma ho quasi finito”

Riaddento la piadina, stavo dando un occhio a Dnews.

Dal tavolo di fianco lei mi chiede:

“Come va?” sorrido masticando, crunch crunch

“E il nipotino cresce bene?”  sorrido masticando, crunch crunch

“Quanto ha? Non cammina ancora, vero?” sorrido trangugiando, glump.

“ha undici mesi, cammina sorretto, stamattina mi ha detto mia figlia che si stava portando via una bambina in passeggino, si era attaccato  e lo spingeva.”

Ho finito la piadina, nel silenzio, mangiavano.

squittisce il citofono

Non è possibile, li aspettavo a cena per le nove e mezza, capofamiglia, princess e principino. Il principe consorte era trattenuto a casa dalla partita della Juve,  però voleva le fragole lo stesso.
Erano le otto e le stavo pulendo, le fragole, una quantità immane, che mi arriva il capofamiglia con il principino, la dolce Princess era a fare la sua lezione di kick boxing, appunto per quello si sarebbe cenato tardi, dopo averla recuperata là.
Il tappeto con le strade gli alberi e le casette che avevo comprato per le visite pastorali del pupo era già pronto per terra, gradito dopo un primo disorientamento per l’ambiente nuovo…
Il capofamiglia esce a prendere la Princess, e resto a fare la nonna, forse è la prima volta che sto con il Principino affidato solo a me.
Si punta sulle braccia e col culetto patelloso in aria punta i piedini…Gli piace il gioco che gli ho preso, di legno, piaceva a me a dire il vero, lo afferra e lo struscia sul tappeto. Non sa ancora sedersi da solo, ma credo che manchi poco. Ciacola in continuazione, è arrivato ai bordi del tappeto… Yuuu uo uo yu uao uo…è entusiasta, ha visto le piastrelle e cerca di grattare via i disegni delle pietre… anche la tenda violafucsia lo attrae, non a lungo per fortuna.
Arrivano quei due là, giusto nel momento in cui avevo scolato la pasta.
Si mangia, si parla, si ride.
Una famiglia, due case… potrebbe essere una formula.
Mi sento più serena, disponibile, meno stanca, quando passo da casa "là" magari fermandomi a cena e dando una mano alla Princess.
Domenica scorsa ho accompagnato a potare la vigna il capofamiglia, ed in macchina, cosa che non succedeva da secoli si è parlato, di cose di casa, ma si è parlato.
Le sensazioni sono strane… è un riassestamento, un po’ sul filo del rasoio,  in cerca di nuovi equilibri.
Una cosa è certa, che in una casa nuova, tutte le volte che uso qualcosa, devo togliere etichette e cellophane, se non addirittura " ‘ spetta che lo costruisco".

puff puff….

Arredare una casa è bellissimo. progetti, fantasia… non ricordavo quanto fosse anche faticoso. Quando ero sul letto col piedone spulciavo in rete cataloghi di mobili, elettrodomestici, ma una volta libera….

Pensavo di appoggiarmi all’Ikea, quando mi hanno suggerito alcuni posti dove vendevano mobili usati, ed è stato anche bello andarci, perchè in un paio non si limitavano a quelli, ma avevano ogni genere di oggetti, i più disparati, uno era dedito prevalentemente all’antiquariato… ne sono uscita con in mano una targa di una casa di appuntamenti d’epoca fascista , con la scritta "Si prega di non sputare sul pavimento" (mi sono astenuta da quelli con le tariffe, non mi sembravano idonei nella casa di una signora sola), ed una grande confusione in testa su letti ed armadi e divani letto.

Così entrata all’Ikea alle 11 di domenica, ne sono emersa verso le 18, dopo aver conquistato la libreria e la cucina. Ho provato anche il mio attimo di smarrimento, quale "donna sola"… sembrava che le tre librerie grandi e le due piccole le dovessi mettere direttamente io sul carrello, anche se me le facevo mandare a casa… però per fortuna non era vero…

Insomma, è da tempo che mi penso sola, che ragiono single…però ora sono al primo scontro, quello con le cose pratiche, le cose che di solito fa l’omino di casa… non so usare il trapano, non so attaccare un lampadario…

Poi, verso i primi di febbraio, comincerà il secondo scontro…tipo il sorrisone  del principino quando gli dico ma ciao tu, gugguruggugu,  tipo il micione che fa tutte le notti lo stesso percorso, sale dal lato capofamiglia, passa sui cuscini, mi annusa i capelli e viene a dormire, pretende, vuole, mi mordicchia se non prendo quella posizione lì  sul fianco sinistro e lui sta tra me e il mio braccio, il dorso contro il braccio verso la sponda del letto.

giochino…

Indovinare quale dei due è il bambino…

non è facile…. se il primo è un po’ scuretto e peloso, il secondo, detto Esorciccio per via dei rigurgitini, parrebbe un cricetino con la scorta di semi di girasole.

Il cricetino, che stava dialogando e ridendo con la nonna a forza di sorrisi, pernacchiette e gu ghighi  si è corrucciato vedendo la macchina  fotografica… forse dubbi ancestrali, ma  con quella cosa argentata mi rubano l’anima?

Quanta gioia può portare ad una coppia di gatti l'arrivo di un bebè.


Ultimamente  i miei gatti sono estremamente grati a questa famiglia di umani che si preoccupa così fattivamente del loro bene, e che ha capito che il cestino col cuscino aveva perso ogni attrattiva, soprattutto dopo che ci era sistemato il cane, derelitto e rattrappito  quando la micia gli aveva occupato la cuccia.
Ora, possono dormire indifferentemente nell’ovetto o nella sdraietta, uno per uno, senza litigare. Ci si trovano anche, buttati sopra, dei plaid belli caldi.
La carrozzina  abbandonata in salotto è uno splendido fortino da conquistare notte tempo… una camminata sottecchi…uno zompo e la micia vi si acquatta, e sorveglia i movimenti del micio, che si muove circospetto all’esterno senza perderla d’occhio, lui si avvicina, lei si agita un poco, contrae le orecchie… balzo, toccata e fuga. Lui, disorientato gironzola…i gironzoli sono sempre meno disorientati….zompo, il fortino è suo, ma ha un carattere diverso dalla micia e ci si spaparanza.Dura poco. Ode un passo felpato di quelli che solo i gatti odono…la micia gira nei territori sottostanti, è lui ora sul chi va là.
Con generosità prestano la loro nuova palestrina al  bimbo per alcune ore nella giornata, anche se pensano che non capisce niente, sta lì fermo con gli occhi incrociati, e ride a quei cosi penzolanti agitando braccia e gambine senza neanche farli muovere… vuoi mettere cosa sia invece morsicchiettarne una gamba, tenendocisi aggrappata? pensa la micia. E passare di corsa agitando l’elefantino,  dopo un coscienzioso agguato e rinculo? pensa il micio.