Cercavo qualcosa per celebrare Tolstoj, dapprima mi stavo perdendo rileggendo qua e là Guerra e Pace, e l’incipit in francese e la tosse della Pavlovna, e l’epilogo, e la descrizione di Bolkonskij… poi mi son detta, no, una foto, e poi la tentazione del suo motto sull’uomo indifferente alle mostruosità più mostruose (quanto è vero) e poi ne ho trovata una in cui era in posa. Lo scultore era Troubetzkoy… che a me è familiare perchè avevamo delle sue sculture, e anche un paio di quadri nella villona del nonno a Baveno (quella della mia infanzia sul lago, fino ai 12 anni) e non ultimo lui poi ha vissuto a Suna, a un passo da Pallanza, c’è quella che era la sua villa, e gli è dedicato un viale lunghissimo. Leggevo Tolstoj adolescente, mi sembrava di conoscerlo e gli volevo bene, con la sua barba così, era una specie di persona ruvida e buona, tra un nonno di Heidi e un Santa Klaus. La mia immagine… poco letteraria.
Beh, postare Tolstoj e Troubetzkoy per me ha un significato, tutto mio.
Cavolo. Non mi ero soffermata su FB…
Cioè?
(su FB ho messo solo la foto)