Non è facile parlare di qualcosa con la mamma, orma fa confusione con le nostre stesse parentele, ogni argomento si complica. I suoi favoriti sono questi: la divisione dei gioielli e degli argenti rimasti, come faremo con tutti i suoi vestiti, quanto è preoccupata per mio fratello, la morte e l’ultimo arrivato, l’acqua minerale che è diventata amara.
Oggi, a pranzo con lei, mia figlia Michela e il nipotino Luca, cerco di parlare – almeno – del tempo, aggiorno il meteo sul cellulare fermo al venerdì, e annuncio:
– Sarà bel tempo sino all’altro martedì.
– Che data?-chiede mia mamma
– Il 10 dicembre
– Ah, ma io sarò morta, devo morire il primo.
Faccio finta di nulla – Oggi mamma? Oggi è il primo dicembre, hai scampato novembre, che noi di solito muoriamo a novembre.
– io quando muoro?- chiede Luca.
– eh te ce ne vuole! -gli rispondo
– E’ vero – dice serafico – prima devo diventare grande!
Quando mia madre dice il primo, come data, in realtà intende il 20 gennaio prossimo, il suo centesimo compleanno. Teme che, compiuto 100 anni, le tolgano la pensione, forse perchè l’ha presa per troppi anni. E comincia la tiritera dei gioielli, nella quale il nipote Lorenzo è suo marito, mio figlio suo figlio, per fortuna lasciamo cadere il discorso complicato:- Ma muoio e poi vedete voi!
Mia figlia le chiede: -Nonna che regalo vuoi x Natale?
La nonna: -Voglio morire
Interviene l’esperto, Luca: – Ma Babbo Natale non te lo porta! Quella la porta l’Angelo della Morte che viene dall’oscurità profonda.
La nonna tergiversa, l’Angelo della Morte non lo vuole, e Luca insiste: – Ma l’hai detto tu che vuoi morire!
insomma, questa faccenda va sistemata: lo vediamo correre verso la finestra del salone della casa di riposo, e si alza sulla punta di piedi, fuori ci sono gli alberi del giardino di una scuola media. Sentiamo la sua vocetta gridare sottovoce, chiama: – Angelo della Morteeee Angelo della Morteeeee.
Poi cambia postazione alla finestra, l’Andreina, una compagna di banco della bisnonna, lo va a salutare – Luca bellissimo cosa fai?
– Chiamo l’Angelo della Morte per la nonna.
Andreina arriva da noi ridendo, poi arriva anche il Luca, e prende il berretto della sua mamma – Mamma dammi questo, mi serve!
Torna alla finestra, e sventola il cappello, come per farsi vedere, e di nuovo “Angelo della Morteeee”
Insomma, lui era tranquillo, aveva fatto il suo dovere per accontentare la bisnonna.
La bisnonna era diventata insolitamente lucidissima e temeva che il bambino di notte sognasse queste cose. Anzi, sembrava scaramanticamente imbarazzata.
Discorsi allegri e sereni, a pranzo e dopo pranzo, tanto da toccarsi quegli attributi che noi donne non possediamo.
Adesso, dirlo dopo aver letto un post così può persin sembrare cruento: però fa ridere, e anche parecchio. Brava!
E’ merito del nipotino, mica brava io!
ehehe che forte il tuo nipotino:-)
forte, veramente forte questo raccontino!!! certo che è veramente complicato comunicare a tutti questi diversi livelli. veramente una babele direi… se si volesse spiegare, all’uno ed all’altro, cosa l’altro e l’altra vogliono dire veramente… forse meglio rassegnarsi e pazientemente subire ?