Stamattina, ed anche domenica scorsa, dal Mausoleo di Cadorna, sul lago, si vedeva benissimo una delle famiglie Svassi, i genitori e due piccoli. I due piccoli, che cominciavano a fare le loro prime immersioni autonome, pigolano indefessi in attesa di pescetti che il padre portava loro nel becco riemergendo in superficie, e si vedeva imbeccare uno dei piccoli, e l’altro incavolatissimo pigolava di più. In pieno sole e senza mirino, non riesco a vedere cosa inquadro, e cosi mi ero riproposta di tornare verso sera. Infatti verso le diciannove la famigliola era lì, a mollo, purtroppo sonnecchiante.
C’era qualche pescatore, nessuno di loro sembrava prendere nulla e visto che guardavo la famiglia Svassi si sono messi a parlare che sono uccelli dannosi e che si dovrebbe rompergli le uova nei nidi, perchè quando buttano nel lago gli avannotti, gli svassi se li mangiano.
Questi discorsi mi fanno crescere dentro una sorda rabbia. Se c’è qualcuno al mondo che devasta gli ecosistemi è l’uomo. Ora, guardando nel lago, c’erano milioni di pesciolini che brulicavano, sia lì al Mausoleo, che all’imbarcadero, che ovunque, penso, è la stagione. Se li mangiano i pescioni, i gabbiani, i cormorani, non escludo che qualcuno venga catturato dalle più maldestre anatre, o da cigni e folaghe, che mi sembrano però più orientati sulle materie vegetali. Uno svasso si immerge, sta sotto un po’, e torna su con un pesciolino per volta, ma neanche sempre. E si riproduce con un pulcino, al massimo due, e mi sembra abbiano una sola cova annuale, non si può dire siano infestanti.
Oltre alla bellezza, il tocco di rosso sul capo, ed i ciuffetti di circostanza, sono anche interessanti, li ho osservati spesso e a lungo.
Mi pare di aver letto che, come per i cigni, la coppia è per sempre, ed hanno molta cura dei piccoli, che trasportano sul dorso, come la madre che ho fotografato stasera. Non vengono mai a terra, e li si vede anche d’inverno, a galleggiare sul lago ingrigito.
Si nutrono di pescetti e si immergono, e stanno sotto un bel po’, e non sai mai dove aspettarti che riemergano. Due anni fa ho fotografato un giovane svasso che si divertiva a pizzicare, da sott’acqua, i culetti delle anatre, le si vedeva saltar su, ed in un punto in cui l’acqua era più trasparente, si è visto il monello con slancio subacqueo in azione. Oggi, sorseggiandomi un aperol al tavolo del bar dell’imbarcadero, vista sul lago, profumo di fiori, uno svasso ha ricompensato la mia ammirazione e stima regalandomi lo spettacolo di una corsa sull’acqua. Non so come mai, era solo, non era impettito come nelle cerimonie matrimoniali, in cui svasso e svassa corrono fianco a fianco sul pelo dell’acqua, per un bel pezzo, ma per me è stato emozionante lo stesso.
Quando mi sono mossa per andare a casa, ho provato a passare da un albergo. avevo visto su internet che fungeva da B&B, e volevo informarmi per quando non avrò più la casa.
Entro, alla reception c’è un ragazzo, gli chiedo conferma se sia anche un B&B, vedendo solo la scritta Hotel, anche non fosse un granchè, per una sera o due ogni tanto, in riva al lago, a me va bene. Il ragazzo mi guarda, e mi chiede se posso parlare in inglese. Rimango un attimo interdetta, poi sfodero il mio inglese scolastico, insomma ci capiamo perchè mi dice che funziona solo come B&B che la kitchen è closed, e mi dà un biglietto da visita. Non ho chiesto se è aperto tutto l’anno…Però è buffo che in Italia mettano uno che parla solo inglese.
L’ora dell’aperitivo.
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