Non c’è posteggio sotto casa, tanto vale che faccia il giro e vada al di là della circonvallazione. Non è tardi, sono circa le 22,30: posteggio poco prima del Tagiura, dove c’è una cassetta delle lettere, e mi viene da pensare, “Ah, eccone una vicina a casa, non me la ricordavo più”. E’ un po’ nascosta dal tendone del locale.
Mi avvio, giro l’angolo, debbo solo attraversare la circonvallazione, cioè, due carreggiate separate da quella per i filobus: sono al semaforo, sento ragazzi urlare da una finestra alle mie spalle, non capisco le parole, mi chiedo che partita c’era, e non me lo ricordo.
Le grida continuano, e si fanno un po” più distinte. “Troia, zoccola” e ridono, e lo ripetono:
Mi guardo in giro, e sono solo io, debbon essere matti, o fatti, penso, intabarrata come sono e con le scarpe pure basse, certo non ne ho l’aspetto, della troia. Almeno, non come io penso che siano.
Accelero il passo senza aspettare i verdi, tanto non arrivano macchine, non faccio come la moglie di Lot, rimanere una statua di sale all’altezza della fermata del filobus per guardare indietro chi sono quei cretini, non mi sembra una bella idea.
E qui mi ha preso la paura…. giusto, sono dei cretini, e magari chissà cosa non hanno sniffato e bevuto…e poi sono in branco, si caricano a vicenda… e se uno di loro fosse armato? E se volessero divertirsi al tiro a segno, e io morissi in un modo così stupido?
Ho accelerato ancora, senza correre… momenti che sembravano non finire mai, finalmente, approdata all’ultimo marciapiede, svoltata nella via dove abito, ero fuori traiettoria.
Sono questi i momenti in cui ci si rende conto di quanto si può essere fragili, basta un gruppo di miserabili che da soli non riuscirebbero ad avere la forza neanche di chiedere un indicazione stradale, per mettere in dubbio la propria serenità. La paura è davvero una brutta bestia, si insinua dentro e prima di uscire lascia desolazione dove è passata. P.s. complimenti per il blog e per come scrivi.
effettivamente è così!
( e grazie!)
Purtroppo le cronache sono piene di episodi di inciviltà e violenza. Bisogna essere sempre prudenti perchè non sappiamo chi potremmo incontrare. Bene hai fatto ad allontanarti senza perdere tempo…
pare assurdo e lo è. ciao
è assurdo… dopo, però! Ciao!
Senza parole. Potresti scriverla alle pagine del Corriere di Milano, no?
Non so… non credo sia una cosa così particolare, chissà quante volte capita. Però si ha paura lo stesso, ce ne sono tante di morti a causa della stupidità, no? che non ci pensi che possa accadere mai una cosa così cretina, e accade.
Paiuraaa!
ciao Tip-Top, grazie per il commento che hai lasciato nel mio blog moribondo.
Così non ti perdo, se mai un giorno dovessi tornare. 😉
un abbraccio,
waki
Ma Splinder domani sparisce!
E pensa che, spesso, chi non vive in grandi città pensa che siamo paranoiche. Io controllo di aver chiuso bene la porta, mi guardo le spalle quando entro nel portone di casa e cerco di camminare sicura per non dare l’idea della donna indifesa.
E’ terribile… però bisogna essere così!
Io… quando sono in casa non chiudo la porta, il portone sì e non apro a nessuno che suoni al citofono e non aspetto.