Da bambina leggevo tantissimo.
Ricordo che dopo i grandi pianti, e più avanti negli anni, dopo più o meno grandi delusioni, mi accoccolavo sulla poltrona con un libro tra le mani, leggevo le prime parole attraverso il velo delle lacrime, e poi via, lontana da tutte quelle tristezze. Capitava magari di piangere di nuovo, leggendo le storie, di sicuro lacrime più belle, di quelle che che lasciano veloci il posto ad un sorriso complice. Mi capitava di innamorarmi di alcune illustrazioni, prediligevo quelle dai colori tenui e delicati, come acquarelli, le carezzavo, carezzavo la carta liscia e robusta.
Da bambina pensavo che avrei scritto, che sarei diventata una poetessa.
Un giorno la scrissi, una poesia, con l’immagine che mi veniva in mente sempre quando pensavo a cosa scrivere in una poesia “La montagna si staglia alta nel cielo”.
Non ricordo come fossi andata avanti, forse scrivevo di un ruscello azzurro e di abeti verdi.
L’immagine mi sembra di vederla ancora… però non trovo più la poesia, avevo fatto anche il disegno.
La montagna – le montagne hanno il compito di stagliarsi – il cielo azzurro, il sole con i raggi gialli. E un prato, perchè da bambini si disegna quasi sempre un prato ai piedi di una montagna solitaria.
Ma anche un grande, se gli si dicesse di disegnare una montagna, non farebbe qualcosa di molto diverso.
Già, non farebbe qualcosa di diverso, però da grandi è un po’ più difficile riuscire a mettersi in poltrona a leggere dopo una delusione…
belli i primi ricordi della lettura 🙂
buonanotte!
Anch’io leggevo tantissimo ma la mia prima poesia parlava di neve.
Leela
la mia prima parlava di lei.
non so se ce lo metterei il cielo. azzurro no di sicuro. e sarebbero monti un pò sbilenchi :))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))) ciao
Anche io da ragazzino mi dilettavo a scrivere versi. Ricordo il mio primo componimento, intitolato : " Lode a te, oh menna."
Anch’io leggevo tantissimo. Non mi è mai passato per la testa di scrivere, men che meno poesie… però ammiro chi sa farlo…
I libri sono stati per tanti bambini una consolazione. Dal pianto e anche dalla noia.
(una poetessa però lo sei diventata, mi pare)
Soni stata una lettrice precoce e vorace, ma non ho mai scritto una sola riga di poesia, non mi è venuto mai in mente
Da piccola mi perdevo nei libri immaginando anche la vita dell’autrice che stavo apprezzando. Ma non ho mai pensato di scrivere.
lisa
Siamo state molto simili tu ed io, fin da bambine, con un libro in mano e una montagna che si staglia su un prato arioso nella mente
mi piacerebbe mica poco poter rivedere con gli occhi di un bambinetto, ma dopo voglio avere, eventualmente, la possibilità di ridipingere. Abbraccio
C’è stato anche per me il periodo delle poesie. Che ogni tanto ritorna. Trovo che debbano essere rivalutate, ma aborriamo il copia e incolla e le frasi di circostanza, sono tutte così uguali…
Infatti non le amo molto, però amo tantissimo quelle di Guido Catalano ( me ho postata qualcuna) e anche Alessandra Racca, è un genere diverso, quando è aulico ti fa ridere… eppure non sono meno poeti.