Sarà che non sono passata dal Centro, ma il Carnevale – oggi sabato grasso qui a Milano – quest’anno l’ho visto poco, giusto perchè all’Upim vendevano i costumi e nei supermercati i sacchetti di coriandoli, nel declino delle stelle filanti.
Dei coriandoli mi piace giusto il nome, che trovo dolcissimo, svolazzante e colorato. Magari è un dejavù, ma trovo una certa sensualità nel lancio dei coriandoli…non però nei modi di una donna che ne seppelliva un bambinetto, dicendo Auguri,auguri, al fianco di una mamma con testa di drago.
Al Brico Center l’unica cassa aperta, forse per sua punizione, o per nostra costringendoci a guardarla, con una cassiera con una grossa parrucca di riccioli candidi.
Passavo pomeriggi, quei miei pomeriggi di bambina solitaria, a giocare con le stelle filanti, facendone intrecci a fisarmonica, e catene, all’epoca odiavo il colore arancione.
Al pomeriggio la presentazione del libro – che non si può definire romanzo e neanche antologia, sistema di voci penso sia stata la definizione giusta data dalla relatrice Annamaria Palladino – di Ale D’Agostino, cui la terribile Tiptop voleva donare una margherita, uno di quei bei rami lunghi…
Terribile Tiptop perchè dopo la prima presentazione avvenuta a settembre e recensita sul blog Sanremout, avevo commentato l’opera un po’ fuori dal coro, con un giudizio non negativo ma perplesso su alcune cose, apprezzandone altre.
Arrivata in bicicletta ed in anticipo, mi sono fiondata da un fiorista, che però mi ha proposto di tutto, anche una composizione di giacinti, uno rosa, uno bianco e uno azzurro, stile maternità che non mi sembrava il caso, e insomma ho ripiegato su tre tulipani, due gialli e uno bianco, colori della margherita tipo. Solo che ne hanno falcidiato il gambo, e sono spariti avvolti in una garza verde, insomma non era più il gesto che volevo fare io.
La nemesi esiste, cosicchè l’autrice mi ha chiamato a parlare (io muoio in pubblico così, ma ho retto, sto imparando,ma non mi sono alzata in piedi) come interessante caso di persona che aveva già letto il libro, e non le era piaciuto.
Intanto nella libreria c’erano dei saldi, mica tanto convenienti a dire il vero, perchè 5 euri per un Piccolo Mondo Antico in edizione Oscar Mondadori di quando ero ragazza io mi sembra troppo, tenuto conto che se apri adesso quelle edizioni lì con la colla secca altro che coriandoli.
Ho scovato però un libro solidamente rilegato di Brunella Gasperini, ed ho pensato ora o mai più credo. Ne ricordo la piacevolezza nelle sue rubriche sui giornali, secoli fa.
Me ne sono tornata a casa in bicicletta, pensando che il tempo stava cambiando dal tiepido primo pomeriggio in cui avevo visto, pedalando, un sacco di vecchiettini accompagnati fuori, che attraversavano passin passetto sulle strisce.
Anche a Milano nel periodo di Carnevale si gustano le CHIACCHIERE ? (così si chiamano da noi).
grazie ancora per i fiori e il resot.
ti abbraccio
ale (scrivana)
Mio Dio. Brunella Gasparini quella dei fantasmi! A casa mia solo mia mamma e mia nonna ne avevano affrontato la lettura.
A 5,90€ c’é la versione tascabile di “Ogni cosa é illuminata” di Johnatan Safran Foer:
– E’ geniale.
– E’ denso ed ironico.
– Sviluppa il racconto su più piani temporali che si intersecano
– Ti fa realizzare cosa si può scrivere nel 21mo secolo (é un autore giovanissimo)
– Fa ridere, ma anche piangere..
– Ti invoglia a leggere il libro successivo (bellissimo anche lui, ma totalmente diverso)
Forse, il libraio impietosito acetterà un cambio 🙂
Ne avevano tratto un film che volevo andare a vedere e non ho mai trovato nessuno cui interessasse!
Brunella Gasperini è adorabile! Leggera e scorrevole, non si deve mica sempre affrontare Hesse o Tolstoj
1 letto tutto è illuminato ed è bellissimo ….
2 il film ce l’ho in dvd se vuoi te lo passo tanto è li a prender polvere
3 l’autrice che citi non la conosco
4 il carnevale in centro a milano me lo ricordo come una specie di girone dantesto … da evitare a tutti i costi ….