Giovedì sono uscita presto dall’ufficio perchè volevo passare dall’Istituto Geriatrico R., almeno alla partenza del funerale della madre per salutare Clo, la mia ex capa, che ora non lavora più dove son rimasta io, ero la sua pulcinotta, ed io le dicevo ma guardami bene, facciamo tacchinotta dai.
E’ giunto il momento in cui doveva scendere alla camera ardente per la chiusura della bara, ha chiesto ai presenti se qualcuno voleva accompagnarla, e vedere la sua mamma, e mi sono fatta avanti senza esitazione. Non so perchè… non ero impressionata, so che ho avuto come un pensiero che volevo vedere la morte, che non è che sia una cosa bella da vedere. Ma sono rimasta sull’uscio, per non disturbare il momento di Clo in cui metteva una coroncina del rosario tra le dita della mamma. E poi nei momenti più… così, ti colgono pensieri impossibili, che me lo son portato fino a casa alla sera, e non sono riuscita a trovare una risposta… perchè la camera ardente si chiama così, già c’è l’incongruenza che è una specie di frigorifero. Immagino che forse una volta potesse essere considerata come l’anticamera dell’al di là…ma il paradiso non è in fiamme, è freddo, per l’appunto, deve essere noiosissimo. Già Dante ha reso bene l’ìdea, erano i canti più pallosi infatti.
Così come si dice sempre se son rose fioriranno… mi chiedevo che foglie guardassero, quando è nata quest’espressione. Ma forse il modo di dire non è nato così…
Che poi se son rose fioriranno, ma le rose hanno anche le spine. Faccio il tifo per la margherita, che preferirei di gran lunga alla mimosa come simbolo femminile. E’vero che la mimosa è una pianta riservata, non mi viene il nome (sensitiva?), ha le foglioline che si chiudono se le tocchi, ma ha anche un odore alla lunga sgradevole. La margherita non ha un profumo invadente, non ne ha quasi… ha un cuore caldo al centro di bianca purezza. Mi ci ritrovo di più.
amo le margherite e poi durano molto di più della mimosa. Sono d’accordo con te.
La margherita è, in assoluto, il mio fiore preferito, semplice e magnifica.Un abbraccio virtuale per Clo…
La morte mi raggela: per me è inconcepibile che i sentimenti, i pensieri e le emozioni di un corpo, ora inanimato, siano svaniti nel nulla.
Giornata di funerali, anch’io sono andata a dare come si dice – l’estremo saluto – ad un ex collega, già funzionaria all’ufficio personale, anziana, ma non decrepita, poco più che settantenne.
Un funerale strano non ci sono state lacrime, nemmeno da parte dei due figli – maschi -, i nipotini non c’erano, le persone presenti pochissime, la Banca in cui ha speso tanti anni, da impiegata fedelissima tanto che l’ufficio da lei gestito era chiamato non del personale ma “contro il personale”, non ha mandato nessuno a rappresentarla, e neppure un fiore. Per far inviare un telegramma di condoglianze una collega ha dovuto quasi litigare. E capisci la vacuità della vita umana…