Un amore appassito

Ormai è più di un mese che mi han tolto la mia esse lunga di via washington, esselunghina del mio cuore. Ne percorrevo ogni centimetro con sicurezza…conoscevo le cassiere, sentivo litigare al banco della direzione per i permessi e per le ferie. Cercavo una petunia bianca ed una commessa sparì e tornò dal retro con un vasetto. I vecchietti col bastone travolti dai carrelli negli stretti corridoi.
Ora no. Mentre la piccola giace spenta, al suo fianco la cattedrale del commercio svetta, illuminata.
Entri nel parcheggio falciando una serie di pedoni che transita legittimamente suu un largo marciapiede diventato anche passo carraio. Scendi nel parcheggio, i primi tempi avevano messo persone dall’idioma incompresibile a spiegare la banale operazione del ritiro del biglietto.  Scendi nel parcheggio e il cellulare diventa muto e sordo. Macchine e stridor di gomme di dantesca memoria, manovrano nei posteggi sulla pavimentazione  uova semilucida. Non so perchè è sempre libero il posto in fondo vicino alla fila dei carrelli, ormai è mio.La migrazione da grande glaciazione delle persone con carrelli verso gli ascensori, sono tre, non so com’è ma non arriva mai quello che chiami. Sali, uno spazio vuoto sconfinato con panchine ed alberelli. Forse sono già li per il caldo estivo per i pensionati. No, c’è scritto spazio non abilitato alla vendita. Allora dateci i pattini, però.

Non mi piace più… prima andavo nei corridoi, riuscivo a vedere destra e sinistra…ora le distanze sono troppo… la carne  è anche nei ripiani in alto, scegli il pezzo guardandolo riflesso nello specchio che han messo lì, la carne morta che si guarda. Poi la gente è proprio rinco… è tanto lo spazio che fa la spesa lasciando il carrello di traverso. Si imbambola  a guardare il ripiano, col carrello lontano e sbieco. Ma sono in tanti a far così. E sono spariti i vecchietti col bastone. Credo che le vecchiette furbe che ti vogliono passar davanti col pacchetto di pastina non si estingueranno mai, invece.

Poi ho scoperto che il  tagliando del parcheggio dura solo 15 minuti. Da quando te lo timbrano, devi andare alla macchina imbarcare e cose e uscire. Di solito la cassiera lo fa alla fine del conto. la mia ieri lo ha fatto subito, e la spesa era quella grossa, ho avuto un sussulto. E un’altra cassiera dice ma non c’è problema, se succede quando è giù c’è un bottone da schiacciare. Eh no, il problema c’è, io vorrei andare a casa filata, mica aspettare l’omino che non si capisce cosa dice, e farmi una fila di macchine dietro che mi odiano. Insomma…. non la amo più. Forse è per quello che non ci sono più vecchietti col bastone, e hanno nascosto anche le mie cassiere.


 

6 pensieri su “Un amore appassito

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