Ohhhhh che belli… i primi fiocchetti di neve…. speriamo che siano solo i primi, e si fermino lì, perchè dopo il primo bello, in città diventa subito una schifezza.
Ho telefonato e a casa non nevica… tanto per dire come sono vicina con l’ufficio, pur essendo sempre Milano. Ecco, la prossima settimana ci spostano dl terzo al secondo piano, e darò sulla via e non sui capannoni col cielo. Già una volta avevo un’ufficio che dava su case private, ricordo un vecchio che abitava penso in un monolocale, con una lampadina sola e fioca fioca al centro della stanza, e appendeva fuori il bucato di mutandoni di lana ingiallita. Chissà cosa mi riserverà il futuro.
pensa a me … che non ho finestre da cui guardare e sto in un ufficio buio illuminato solo dalla gialla (o verde meglio) luce del neon …
freddo d’inverno e caldo d’estate …
Pcube, come le piante…
no dai speriamo che continui!!! qui nevica cmq!!! :))
Per tre anni e mezzo sono stata in ufficio senza finestre esterne, con vista sul cortile interno.
Dove, per fortuna, c’era un giardino pensile, ed il tetto era di vetro.
Sopravviverai, dai,
Leela
fa venire in mente la canzone Il pensionato di Guccini…tristeeee…
Il futuro non dipende da quello che si vede dalle finestre dell’ufficio. pensa a chi lavora negli scantinati….. dovrebbe spararsi un colpo! 😉
leela appunto adesso ero all’interno con vista sul cielo e giochi di nuvole … e tanta voglia di fuga.
diana… futuro di finestre! non di vita….
Anche qui, nel mezzo della Brianza, continua a venire giù, piano piano.
Speriamo non abbia intenzione di nevicare sul serio! Soprattutto non ora che le feste sono finite!!
Cambiare, invece, è bello: cambiare ufficio, vista… è stimolante. Mio personale parere.
Voglia di fuga.. uhm, come ti capisco…
Leela
Qualche giorno fa a Reggio Calabria il tempo (visto dall’aereo) si presentava così…..spero possa contagiare quello di Milano.
Spero che la voglia di sognare che ti dà il cielo su quei capannoni ti segua anche al secondo piano…. Buon lavoro…. 😉
scusa…..
spero sia la volta buona..
anche qui nevicava stamattina…poi per fortuna si è fermatio…magari vedrai qualche simpatico personaggio dalle finestre tip:)
Alle finestre del mio ufficio hanno messo le sbarre. Per evitare che i dipendenti si buttino di sotto. Sigh!
Quando lavoravo in fabbrica il mio ufficio non aveva finestre, solo porte che davano in altre stanze e non si vedeva mai il cielo, nè il sole e nemmeno la neve! Non riuscivo mai a sognare! Adesso mi basta chiudere gli occhi…cosa fa avere qualche anno in più!
Grazie Iosonoio…sembri me in un altro blog…
Agli altri… ma come siamo messi bene,tra tutti!
Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
l’ odore quasi povero di roba da mangiare,
lo vedo nella luce che anch’ io mi ricordo bene
di lampadina fioca, quella da trenta candele,
fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
giornali vecchi ed angoli di polvere e di odori,
fra i suoni usati e strani dei suoi riti quotidiani:
mangiare, sgomberare, poi lavare piatti e mani.
Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina
aprire la persiana, tirare la tendina
e mentre sto fumando ancora un’altra sigaretta,
andar piano, in pantofole, verso il giorno che lo aspetta
e poi lo incontro ancora quando viene l’ ora mia,
mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia:
“Buon giorno, professore. Come sta la sua signora?
E i gatti? E questo tempo che non si rimette ancora…”
Mi dice cento volte fra la rete dei giardini
di una sua gatta morta, di una lite coi vicini
e mi racconta piano, col suo tono un po’ sommesso,
di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso…
Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
a tutti i volti visti dalla lampadina antica,
a quell’ odore solito di polvere e di muffa,
a tutte le minestre riscaldate sulla stufa,
a quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo,
a come da quel posto si può mai vedere il mondo,
a un’ esistenza andata in tanti giorni uguali e duri,
a come anche la storia sia passata fra quei muri…
Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
la vita, com’è fatta e come uno la gestisce
e i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità
e ancora mi domando se sia stato mai felice,
se un dubbio l’ ebbe mai, se solo oggi si assopisce,
se un dubbio l’ abbia avuto poche volte oppure spesso,
se è stato sufficiente sopravvivere a se stesso…
Ma poi mi accorgo che probabilmente è solo un tarlo
di uno che ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo:
non posso o non so dir per niente se peggiore sia,
a conti fatti, la sua solitudine o la mia…
Diremo forse un giorno: “Ma se stava così bene…”
Avrà il marmo con l’ angelo che spezza le catene
coi soldi risparmiati un po’ perchè non si sa mai,
un po’ per abitudine: “eh, son sempre pronti i guai” .
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti:
“Piacere”, “E’ mio”, “Son lieto”, “Eravate suoi parenti?”
E a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena:
soltanto un’ impressione che ricorderemo appena…
A proposito dell’anziano, ci sta bene Guccini.
BABA
postaci la foto, dopo il trasloco.
In ufficio ho di fronte una signora che, con qualunque tempo, esce sul balcone a fumare, in questi giorni è completamente imbaccuccata ma lei fuma imperterrita! Coraggiosa…
bello…dove lavoro io non si vede mai la luce 😉
noi ci s’avea due che trombavano tutti i giorni.
C’hanno spostati e non perchè guardavamo e non lavoravamo ma perchè c’era presa la depressione: ci domandava sempre “ma come cazzo fanno???”
farò la foto… intanto oggi ho fatto scatoloni…
mdp dove lavoravo una volta ci stava sul balcone in topless l’amante del D.G…..