Piccole sensazioni di libertà e cambiamenti.
Ho deciso che era ora di tornare un po’ in piscina per la nuotatina, negli scorsi week end solleticata dall’idea che la Princess mi facesse compagnia avevo finito per non andare, per non parlare della volta che siamo andate e avevo clamorosamente cannato l’orario.
Mi sono vestita di tutto punto: calzette a righe colorate della Princess, jeans azzurri consumati, una  T-short e un golf nero, senza reggiseno (non so fino a quando ma posso ancora farlo), sciarpa  scozzese ( blu verde, sia chiaro, non so il nome del clan), giacca blu da cane (quella con cui esco di solito per portare fuori il cane, per una volta senza impronte di zampe) e cappello di lana alla nido del cuculo bordeaux e guantini rosa caramella con risvolto a righe coloratissime, ho preso la mia ormai adorata biccletta e sistemata sul portapacchi  la borsa del nuoto, giallissima, antinebbia praticamente, sono partita.
Mentre pedalavo mi chiedevo se al ritorno ci sarebbe stata la nebbia.  Pensavo che era bello il moto regolare dei pedali sulla strada liscia e sgombra,  producevo da sola la luce delle mie lucine, sarei andata avanti all’infinito. Ero io che pedalavo, io senza età e coi guanti rosa caramella. Pensavo che mi sentivo libera, che stavo facendo tante piccole cose che non facevo da tempo o non avrei mai pensato di fare. Pensavo  a un racconto che ho scritto poco più di un anno fa, che tante cose sono cambiate ma sto ancora aspettando il principe azzurro.
 

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