Oggi qui nei pascoli è una giornata stupenda, il cielo è azzurro limpido, come i miei occhi (purtroppo ho un’età in cui i complimenti devo farmeli da sola).
Poiché ho dimenticato la salsa di noci a Milano, invece che la strada “alta” ho pensato di fare il lungo lago per arrivare al supermercato ed inventare un secondo succulento sugo per la famiglia che ci aspettava oggi, il capofamiglia ed io. Il lago increspato, e la corolla di montagne erano uno spettacolo stupendo, e sfrecciavano coloratissimi windsurf. Pensavo che l’acqua è sempre bella ed affascinante, che penso sempre al mare, ma che anche i laghi e i fiumi hanno le loro suggestioni.
Come al solito è stato triste arrivare a casa, appena entrati dal cancello con la macchina, mia sorella ci ha visto due sacchetti del supermercato e prima ancora di fare ciao commentava negativamente che avessi portato la spesa. Dicevo che era roba nostra e poi il necessario per il sugo, ma il sugo lo fa L (suo figlio)dice lei. Ma la mamma mi aveva detto di portare la salsa di noci mi sono dimenticata e ho pensato di rimpiazzare con panna speck e zafferano.Ma non importava! E io che ne sapevo, sono per strada, mi sono dimenticata non volevo creare difficoltà. Mia madre: non voglio che vieni qui e lavori sei già sempre stanca. Insomma, niente saluti e già mi sarei girata e tornata a Milano. E’ un po’ che sono così, insofferente. Un bel po’ ormai. Detesto tutto quello che genera problema e che non c’entra con i miei figli ed i miei animali. Mi sono stancata di mettere le pezze alle manchevolezze ed alle pigrizie degli adulti della famiglia. Di stare dietro alle loro beghe. Anche i nipoti ormai sono uomini e donne, possono essere in grado di lasciare la casa provvista di carta igienica e non perdere le chiavi. Per qualunque cavolata vengo tirata in mezzo, ora è un po’ che ringhio. Devo mettere a posto la mia vita, l’ho scoordinata parecchio.Voglio vivere la mia vita, non so quanto me ne resta, prima di invecchiare troppo. La morte. Io alla morte non penso mai, non mi spaventa. Perché penso che dopo sarò morta e di sicuro non mi preoccuperò. E prima di morire voglio vivere, libera il più possibile: perché mi spaventa invece la vecchiaia, con i limiti che comporta, inesorabili e ineluttabili. E l’agonia, che porta via tutto a tutti,anche a chi ti sta intorno. Brrr. Che pensieri che mi ispirano il cielo il verde il venticello che ci sono qua. No non sono loro, è il sentire la voce di mia madre, ripetitiva nei suoi concetti di sempre, nel suo corpo di novantaduenne.
il giochino sarebbe riuscire a godere d’ogni età quello che c’è di meglio. E non fare confusione, a ventanni comportarsi come a sessanta, a cinquanta come a diciotto, a settanta come a trenta.
Quando non sono roventi, anch’io apprezzo le città vuote dell’estate.
Mamma se fai altri post così profondi a tradimento non ti leggo più… sniff! 😥
Ommioddiochetristezzachemièvenuta…
Meglio che torni a dividere flussi di cassa per 1+r, per lo stupido esame che mi aspetta.
Figliolino, in fondo di queste cose ne abbiamo parlato spesso…
Si Waki la tua è una ricetta sicura, ma penso anche semplicemente la fatica a camminare, portarsi un sacchetto della spesa, anche la semplice limitazione dell’autonomia mi terrorizza.
Dovresti vedere come mi scateno in discoteca bardato con un pannolone super da due litri.
mi piace questo fatto del farsi i complimenti da sole, capita anche a me, sarà l’età appunto. Concordo con te sul fatto di viverla pienamente e sul non farsi condizionare dagli adulti che spesso adulti non sono….è uno spreco di tempo e di energie……e le limitazioni cominciano già ora….perciò, animo e viverla sta vita, prima che ci finisca lei…Un giorno ti chiederò le ricette tip, ho letto diverse cose che fai che mi sembrano proprio succulente….
Questo pezzo è incredibile: è partito con una visione bucolica del lago, ha incontrato i tuoi parenti ed è finito con un discorso sulla morte!
Ringhia forte, sii viva il più possibile!!!