Ecco, il tempo si sta annuvolando, meglio così, per me ovviamente, egoisticamente. Tanto ho sempre tutte le mie imprese casalinghe da affrontare, con uno sprint ed un entusiasmo degno di un bradipo. Chissà se i bradipi provano o manifestano entusiasmo, non ce li vedo. Tipo il capofamiglia praticamente, che non so mai cosa pensa.
Dicevo meglio così.
E’ un periodo in cui sono di poche parole, o per lo meno, mi accorgo che anche in ufficio sono tendenzialmente taciturna e poco partecipe, e sono veramente pochissime le persone di cui in questo momento  gradisco la compagnia.
Meglio così perchè quando c’è il sole va sempre a finire che mi sento sola, non è un gioco di parole.
L’amico F che adoro, quello degli scazzi fequenti per intendersi, mi direbbe " se nessuno può vai da sola, finisce che alla fine non fai niente", ma non è la stessa cosa. Lo so che se volessi potrei andare da sola, ma tante cose è belle farle in compagnia, tipo la mostra di foto de Newton, almeno si parla di quello che si vede, da sola penserei ah, oh, e immagazzino sensazioni, e alla fine non è il massimo, per come sono fatta io.
Ad esempio mi piacerebbe andare al laghetto del "Bosco in città", dove una volta  andavo spesso perchè i miei figli  vi frequentavano le settimane organizzate durante le vacanze estive, "Avventure nel bosco".  Come lo ricordo, è un laghetto artificiale, in certi punti circondato dalle canne, quanche penisolina, un po’ di prato, un punto con le panchine. Ricordo che c’era un punto cespuglioso dal quale spesso fuoriuscivano suoni di bonghi… evabè. E nel laghetto affioravano musetti neri e rossi di tartarughe probabilmente mordaci… tutte tartarughine lasciate libere da chi se era stancato… con grade rabbia dei "creatori " del bosco che volevano un’oasi naturalistica con fauna e flora tipica della zona (mi sfugge il termine tecnico scientifico, non indigeno, non autoctono…boh).
Ma quello che volevo riuscire a rivedere, che mi era sembrato spettacolare, erano pesciolini minuscoli,   pesci ragazzini, non proprio neonati, che balzavano tutti insieme fuori dall’acqua e si vedevano queste continue nuvolette argentate… era uno spettacolo che mi aveva affascinato tantissimo e mi ero fermata lì tanto a guardarli.
E in un giorno di sole vorrei stare lì’ sul bordo del laghetto magari a tirarci dentro sassolini con qualcuno con cui sto bene e parlare del più do del meno, o anche  o tacere del più e del meno.
E’ che poi alla fine non c’è mai nessuno che può. Minimo c’è in ballo il raffredore allergico.
Quello che è bello del rapporto con i miei figli, è che anche con loro starei bene così, ed anche loro, potendo, ci verrebbero, ne sono sicura.  Ma tanto oggi il sole non c’è a far luccicare i pesciolini , la Princess deve studiare come una matta e io sono qua al pc invece di pensare alle faccende che mi aspettano inesorabili.

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