Un’altra giornata limpida come quella di ieri, il cielo è l’unica cosa bella che si vede dalla finestra dell’ufficio, abbiamo davanti il tetto in eternit di un capannone che dovrebbe venir eliminato (sopravviveremo?)per lasciare il posto ad un condomimio, per il momento il condominio non c’è e lascia spazio al cielo. Azzurro ieri, giallo di neve altri giorni o nero nero di temporale come l’estate scorsa. E sono belli i tramonti riflessi nel palazzone di vetro di fianco. Sul tetto zampettano non teneri uccellini, ma grigie cornacchie, d’altra parte cosa ci si può aspettare di fronte a una società di recupero crediti?
Comunque sia oggi è sabato non sono in ufficio e la giornata promette di essere bellissima, e non ho la mia crisi di scompenso da week end nel silenzio. Dovrò accompagnare la mia novantaduenne madre a prendere un regalo per la nipotina di una sua amica e poi all’Amplifon, entrerà in macchina col suo bastone avvolta nella sua nuvola di profumo e tanfa di sigaretta, e le sue labbra coscienziosamente rossettate, per fortuna non in una tonalità carnevalizia, e si lamenterà di sicuro di qualcosa.
Le giornate così belle finiscono per rattristarmi, perchè risvegliano la parte istintivo-animalesca che c’è in me, e ho voglia di aria aperta, e finisco per avvertire di più la mia solitudine.
E’ che non sono più adolescente, eppure… il film sarebbe andare con qualcuno a fare due passi all’aria aperta, in riva a un fiume, al mare. L’acqua la terra e il fuoco. Sdraiarsi al sole, sedersi su una roccia e vedere il mare, o l’acqua del fiume che scorre. Parlare, o o non parlare. Tenersi per mano o non tenersi per mano. Il qualcuno non deve essere necessariamente un compagno, ma una persona non so come dire "affine", l’amicizia è un sentimento, una comunicazione interiore non catalogabile.
E allora mi rendo conto che non è più come un tempo, l’amicizia degli adulti è destinata ai ritagli di tempo negli impegni quotidiani, lavoro famiglia amori. E non sono "dentro" la vita di nessuno, per quanto senta tanto l’affetto e comunque la presenza di quelli che chiamo i miei amici, anche se qualcuno lontano sulla cartina geografica.
Non sono dentro la vita di nessuno, ma dovrei essere dentro la mia, ma la mia è una vita un po’ a metà. Decisioni pesanti che non riesco a prendere. Non posso pensare di andare a guardare il movimento delle onde del mare con il capofamiglia ai soli fini anagrafici. Non parlerei, perchè sarebbe tutto stupido ed inutile quello che mi esce dalla bocca, e mi calerebbe il silenzio anche dentro, mi prenderebbe l’ansia, che se ne vada e mi lasci lì da sola, come tante volte ha fatto. E poi se si sdraiasse si metterebbe a russare, che lo facesse lui mi darebbe fastidio, mentre mi divertirebbe e mi farebbe tenerezza chiunque altro. Le cose sono così, e non ci posso fare nulla. E non ho neanche voglia di farci nulla.
Non te l’ho ancora detto, vero, che adoro come scrii? Son sempre più contenta che tu abbia aperto il blog.
Direi che è reciproco! E del blog anch’io sono contenta. Il mio “romano” (… non catalogabile…) mi dice che io sono una scrittrice, io non lo so se lo sono, certo è che scrivo per essere letta, e ho una necessità primaria di comunicare. Non sono in vena di romanzi- o non ne sono capace – tutto sommato il blog mi appaga abbastanza.
Cerca di stare bene, fatti coccolare, è bello …poi mercoledì e giovedì non puoi mancare!!
Bene, bene, la macchina s’avvicina……
Ch
Solo perchè lavori a tempo indeterminato, caro utente anonimo!
Cr
Ci spero… anche perché due giorni da malata e sono già stufa. 😦
Capisco. Poi hai la tua vita a Milano, anche a Torino ce l’hai, ma forse le tue cose di tutti i giorni per reggere chiusa in casa sono a Milano.